Caserta, alberghi a rischio flop: «Niente sold out a Pasqua»

Gli operatori: «Camere ancora vuote molte prenotazioni sottratte dai B&B»

I turisti
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di Lidia Luberto
Domenica 24 Marzo 2024, 10:36 - Ultimo agg. 14:24
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Un andamento, almeno per ora, «non proprio entusiasmante» per gli albergatori casertani quello relativo a Pasqua. «Non è certo una Pasqua da sold out dice Daniel Garofalo, responsabile dei tre alberghi Royal, Novotel e Vanvitelli direi che le cose procedono con molta lentezza, e non credo che, arrivati a questo punto, potremo pensare di riempire tutte le strutture. Certo, ci sono sempre quelli dell'ultimo minuto, ma viste le premesse ho l'impressione che non saranno tanti. Peraltro, c'è una differenza fra i nostri hotel: quello nel centro fa registrare una occupazione all'80%, gli altri due, situati fuori città, si arriva a circa il 50%. Una situazione alquanto diversa da quella che si è verificata subito dopo il Covid. Inoltre, ho l'impressione che sulle nostre attività non riesca a incidere troppo nemmeno l'effetto Reggia. In genere, moltissimi turisti diretti alla Reggia vengono da Napoli, dove soggiornano anche per più giorni, e si ritagliano qualche ora per visitare il complesso vanvitelliano, poi rientrano alla base».

Anche Anna Bifulco, titolare dell'Hotel Bruman, in via Roma, ha verificato un andamento simile. «Abbiamo ancora camere vuote - dice - negli ultimi anni non era mai successo. Usciti dalla pandemia c'è stato, anzi, subito un immediato incremento. È probabile che questa flessione sia l'effetto a lungo termine della pandemia, ovvero, del ritorno completo alla normalità». Bifulco sottolinea «che nel periodo immediatamente successivo alla fine dell'emergenza, la gente aveva voglia di uscire e si muoveva molto, ma rimaneva all'interno dei confini nazionali. Non c'era ancora fiducia a visitare luoghi più lontani. Ora, invece, evidentemente i turisti preferiscono viaggiare e raggiungere anche mete estere. E, poi, forse, una buona parte di mercato ci viene sottratta dalla consistente crescita dei B&B, nati come funghi in questi tempi recenti.

Il problema è che in questo territorio, ci vorrebbe una strategia diversa e meglio pensata.

Per esempio, perché non cercare di convincere i grandi operatori turistici che Caserta è un punto strategico per raggiungere qualsiasi località turistica campana?». Sulla necessità di porre in essere una pianificazione più organica ed efficace, ritorna anche Giovanni Bo, presidente della sezione turismo di Confindustria Caserta. «Mi sembra - dice - che ancora non ci siamo. Non riusciamo ad approfittare della spinta della Reggia. Il suo input c'è ed è anche consistente, ma qui ancora non si è in grado di mettere a sistema e di rendere produttivo per il territorio questa straordinaria opportunità. Caserta, nonostante i discorsi, i tentativi, gli interventi, non carbura. E allora, forse, bisognerebbe allargare lo sguardo per rendere il turismo più “stanziale”.

Partendo dalla Reggia, certo, ma proponendo itinerari altri. Come quelli che portano fuori dalla città, nel circondario, ricco di bellezze e di ricchezze artistiche e architettoniche. Da Santa Maria Capua Vetere a Capua, da Carinola al litorale domizio, dall'entroterra all'alto casertano con le sue bellezze paesaggistiche». Bo sposta l'attenziona anche sulle attrazioni enogastronomiche che il nostro territorio può offrire. «Tutte cose che dovrebbero far parte di un unico “pacchetto Caserta”, purtroppo tutto ancora da costruire».

Piuttosto diversa è, invece, la situazione per i B&B. «Ma per noi è decisamente più facile», ammette Onorato Damiano, titolare di un'accorsata struttura ricettiva situata al centro della città e responsabile del settore per Confcommercio. «Abbiamo poche stanze - dice - dunque sono sempre piene, anche in periodi normalmente meno richiesti. Siamo, infatti, al completo già da tempo e siamo costretti a rifiutare richieste che pure continuano ad arrivare». Anche a Casertavecchia, sito gettonato soprattutto dalla primavera-estate, il movimento turistico è soddisfacente.

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«Per i giorni intorno a Pasqua siamo pieni da tempo. Anzi, se avessimo avuto altre camere avremmo riempito anche quelle», è la testimonianza del titolare dell'Hotel Caserta Antica, Franco Giaquinto. Che aggiunge: «Ultimamente ci sono arrivate almeno 150 richieste di persone che non trovano accoglienza a Napoli e abbiamo dovuto rifiutare. Il vicino capoluogo partenopeo, ormai costantemente in overbooking, potrebbe essere una miniera anche per noi. Se solo riuscissimo ad intercettare almeno una parte del flusso turistico ininterrotto che lo caratterizza da anni»

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