Riapertura scuole a Caserta,
la protesta dei dirigenti: «Noi pronti»

Riapertura scuole a Caserta, la protesta dei dirigenti: «Noi pronti»
di Diamante Marotta
Martedì 5 Gennaio 2021, 08:30 - Ultimo agg. 19:28
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È caos per il rientro a scuola in presenza. La preoccupazione degli operatori scolastici, dei sindacati e degli esperti è che potrebbero aumentare sicuramente i contagi perché, allo stato attuale, non esistono le condizioni di sicurezza. Le scuole in Campania riapriranno lunedì 11 gennaio 2020. Ma non tutte. Il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, ha annunciato che da lunedì prossimo, 11 gennaio, potranno tornare in classe gli alunni della scuola dell'infanzia e delle prime due classi della scuola primaria. A partire dal 18 gennaio sarà valutata dal punto di vista epidemiologico generale, la possibilità del ritorno in presenza per l'intera scuola primaria, e successivamente, dal 25 gennaio, per la secondaria di primo e secondo grado.

«Con i pochi mezzi a disposizione sottolinea il dirigente scolastico del Liceo Diaz di Caserta, Luigi Suppa - abbiamo lavorato molto per mettere in sicurezza le scuole che certamente risultano essere un luogo sicuro, ma tutto ciò che sta intorno ad esse, a cominciare dai trasporti, non sembra esserlo. Vogliono riaprire le scuole a ogni costo, ma oltre a proclami propagandistici e populisti, cosa si è fatto realmente per mettere in sicurezza tutto ciò che ruota intorno alle scuole? Nulla o quasi nulla.

Le scuole più che mai ora avrebbero bisogno di certezze, invece, ogni giorno, con comunicati vari, gli scenari vengono modificati, con l'unico risultato di creare continui disagi nell'organizzazione delle attività didattiche e non solo. Ci avviamo verso il 7 gennaio, ipotetica data di riapertura, senza che sia stato realizzato niente di concreto rispetto a settembre scorso».

Sui trasporti, secondo i dirigenti scolastici, nulla è stato fatto,  tranne far compilare alle scuole un monitoraggio. «Naturalmente siamo pronti ad affrontare le attività didattiche in presenza - dichiara la dirigente scolastica del Liceo Manzoni di Caserta, Adele Vairo - sin dal 7 gennaio. Permangono però le preoccupazioni e le discrasie derivanti da una frenetica produzione normativa che si sussegue in maniera convulsa e poco ordinata, obbligando il settore ad operazioni di interpretazione non sempre facile. Le dirigenze scolastiche sono spesso abbandonate alle loro responsabilità senza tener conto delle specifiche competenze. Si veda il nodo trasporti che rappresenta ancora un momento di crisi nella possibilità di ripresa della didattica in presenza e che viene decisa in tavoli di prefettura a cui le dirigenze scolastiche non sono state mai ascoltate».

Anche al Giordani di Caserta sono pronti per la didattica mista al 50 per cento. «Le aule ospiteranno la classe al 50 per cento e il restante seguirà da casa spiega la dirigente scolastica dell'Istituto Giordani di Caserta, Antonella Serpico - ciò che preoccupa molto è l'organizzazione dei trasporti. Gran parte degli studenti che frequentano l'istituto tecnico, eccellenza del territorio, raggiungono la scuola con i mezzi di trasporto pubblici». 

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Per la dirigente scolastica dell'Istituto Bachelet-Majorana di Santa Maria a Vico, Pina Sgambato «permettere agli studenti di tornare a scuola è fondamentale, tutti vogliamo riaprire, ma in sicurezza, per evitare il disastro di una nuova chiusura. Le soluzioni devono essere calibrate sui diversi territori e ai tavoli presso le prefetture dovrebbero essere invitati anche i dirigenti scolastici». Insomma, per tutti la sinergia degli attori che costruiscono le basi per il rientro, deve funzionare non solo sulla carta. Pronti a partire anche al Liceo Giannone di Caserta con tre sedi con otto ingressi differenti. «In ogni caso aggiunge la dirigente scolastica del Giannone, Marina Campanile- chi parla dei turni alle superiori evidentemente non conosce la scuola. Non sono praticabili poiché ci vorrebbe il doppio organico e la mensa solo per parlare di due effetti collaterali insuperabili». Altro elemento di criticità, infine, riscontrato da tanti dirigenti è che in alcune scuole, sia del primo che del secondo ordine, non sono stati addirittura avviati o terminati gli interventi di manutenzione degli edifici e di edilizia leggera che si sarebbero dovuti concludere in tempi utili. Per non parlare poi di una cattiva sinergia tra scuole e Asl per la gestione dell'emergenza Covid-19.
 

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