Caserta, sos mercato: appello al prefetto

«Ora un incontro urgentissimo per conoscere il cronoprogramma dei lavori»

Caserta, sos mercato: appello al prefetto
Caserta, sos mercato: appello al prefetto
di Nadia Verdile
Domenica 25 Febbraio 2024, 09:14 - Ultimo agg. 16:02
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Domani potrebbe essere, per coloro che lavorano, a vario titolo, nel mercato di via Ruta a Caserta, una giornata di protesta. Se non dovessero giungere notizie dalla prefettura, si prevede un sit in davanti al Palazzo prefettizio con le sigle sindacali. Mercoledì Anva Confesercenti, Fiva Confcommercio e Ambulanti Confimprese Caserta avevano scritto una lettera accorata al prefetto Giuseppe Castaldo affinché convocasse un incontro urgentissimo per conoscere il cronoprogramma dei lavori che l'amministrazione comunale di Caserta dovrà realizzare per consentire la riapertura al pubblico del settore alimentare del mercato di via Ruta a Caserta, chiuso ormai da quasi due settimane.

«Se nella giornata odierna - spiega Vincenzo De Matteo, presidente Fiva Confcommercio Caserta - non dovesse arrivare la risposta della prefettura, domattina faremo un presidio davanti alla sede prefettizia per attirare l'attenzione, per sollecitare l'incontro. La nostra presenza non è polemica ma i lavoratori sono in grave difficoltà. Comprendiamo che la politica ha i suoi tempi, comprendiamo che sono necessari molti passaggi e che occorrono tanti soldi ma noi abbiamo bisogno di sapere cosa si vuole fare, in quanto tempo e in che modo si procederà».
A sospendere la vendita degli alimentari è stata, il giorno di San Valentino, la Asl di Caserta a seguito di un sopralluogo fatto con i Nas e la Polizia Municipale. Al Comune addebitate le carenze igieniche del luogo sia per quanto riguarda la pavimentazione degli stalli, sia per la mancanza di fontanelle e anche per le inadeguate condizioni dei bagni, prima quelli in muratura e poi quelli chimici.

«La questione - continua De Matteo - è che quelli che vivono nel Palazzo non conoscono le difficoltà in cui si trovano coloro che sono sul marciapiedi. Non siamo qui a fare la guerra, siamo portatori di pace e di rispetto però vogliamo essere ascoltati e informati.

Per questo chiediamo di essere ricevuti dal prefetto e desideriamo anche un incontro con l'amministrazione comunale».

Il vicesindaco Emiliano Casale, che come assessore ha anche la delega alle attività produttive e ai mercati, lunedì mattina ha incontrato i funzionari della Asl e convenuto con loro le azioni più urgenti e necessarie da mettere in campo.

«Noi vorremmo far conoscere la nostra proposta - dice De Matteo -: potremmo immaginare di anticipare i soldi che occorrono e farceli scalare dal fitto che dobbiamo per gli stalli ma abbiamo bisogno di incontrare le parti. È sotto gli occhi di tutti che la chiusura del reparto alimentare al mercato di via Ruta è non solo un danno economico per i tanti operatori ma un danno di immagine e di ritorno per l'intera cittadinanza. Ci perdono anche gli altri operatori, quelli del non food perché senza gli alimentari diminuisce anche il numero degli avventori. La situazione era così da tantissimo tempo perché non si è programmato di intervenire prima?».

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Ma a protestare non ci sono solo gli operatori del commercio. Ora i fari sono puntati su quanti hanno le bancarelle degli abiti usati. A fine mercato molti hanno la brutta abitudine di lasciare sul selciato i pezzi che non sono più vendibili, a volte interi sacchi di merce che per loro esperienza sanno che non riusciranno a vendere. Abbandono di vecchie cose che diventa una liberazione per loro e un problema per la ditta che deve raccogliere i rifiuti che si trova così a dover smaltire, senza averne incarico, anche questi rifiuti tra i troppi abbandonati in modo disordinato su tutto il piazzale. Più corretto sarebbe se ogni operatore facesse la sua parte. Il rischio per chi si reca il mercoledì e il sabato a ripulire il piazzale è che non avendo dove collocare quel genere di rifiuti potrebbe incorrere in una sanzione. Per questo motivo hanno in animo di consegnare, magari proprio domani, un esposto affinché non venga data loro la responsabilità ma a chi abbandona stracci e abiti usati.

Intanto si attende, come promesso dall'assessore Casale, che vengano sostituiti i bagni chimici che ci sono ora, privi di acqua corrente e perennemente inzozzati da incivili, con altri autopulenti e che avranno l'acqua. «Dirò alla ditta di essere più sollecita nella pulizia - ha detto l'assessore - ma forse sarebbe utile mettere un gettone per entrare; se si paga si sta più attenti».

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