Detenuto con telefonino reagisce a controllo e dà in escandescenze nel carcere di Carinola

Era rientrato da un permesso, feriti cinque agenti

Il carcere di Carinola
Il carcere di Carinola
Lunedì 4 Settembre 2023, 17:55
2 Minuti di Lettura

Detenuto rientrato da un permesso con un telefonino, scoperto ha dato in escandescenza procurandosi ferite e mettendo a soqquadro la cella: cinque agenti, dopo averlo calmato, sono dovuti ricorrere all'infermeria. E' accaduto nel carcere di Carinola.

«Nella mattinata di oggi, nel carcere di Carinola, durante la perquisizione ordinaria, un detenuto italiano, lavorante in cucina e di rientro da permesso, al controllo con metal detector è risultato positivo», ha spiegato Tiziana Guacci, segretario regionale per la Campania del sindacato Sappe. «Il detenuto ha subito assunto un comportamento di opposizione alle operazioni di accertamento che si sono avviate nell'immediatezza, iniziando a battere la testa contro le suppellettili e mettendo a soqquadro la propria cella.

Video

Successivamente, dopo aver rotto il plexiglass che separa la cella dal bagno, si procurava, con un pezzo dello stesso plexiglass dei tagli. Gli agenti presenti sono intervenuti per contenerlo ed evitare che il detenuto continuasse in atti di autolesionismo e pericolosi per altri. Il contenimento non è stato semplice tanto che cinque agenti penitenziari hanno dovuto recarsi in infermeria per le cure del caso. Successivamente si è scoperto che tutto era stato messo in atto dal detenuto per nascondere un microtelefono». Altri due telefonini, fanno sapere dal Sappe, sono stati trovati nel carcere di Salerno nascosti sotto una piastrella.
«I rinvenimenti a Carinola e Salerno - dice Donato Capece, segretario generale del Sappe - fanno comprendere come l’attività di intelligence e di controllo del carcere da parte della polizia penitenziaria diviene fondamentale».

Importante, secondo Capece, l’aggiornamento professionale dei poliziotti penitenziari, per prevenire i tentativi di introduzione di droga in carcere: In tale ottica sarebbe auspicabile, secondo il Sappe, un Nucleo di poliziotti penitenziari specializzati ed esperti nell’utilizzo e nella gestione dei droni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA