Aversa, furbetti del cartellino a rischio licenziamento

Decisione valutata dal consiglio di disciplina

Aversa, furbetti del cartellino a rischio licenziamento
Aversa, furbetti del cartellino a rischio licenziamento
di Nicola Rosselli
Giovedì 25 Gennaio 2024, 09:34 - Ultimo agg. 11:30
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Scarcerato dal giudice del riesame l'unico dei 13 dipendenti (per lui si parla di ex visto che è in pensione da giugno) del Comune di Aversa che era agli arresti domiciliari. Si tratta di Paolo Ruscigno, funzionario dell'area tecnica del Comune di Aversa finito agli arresti la scorsa settimana con un sequestro di poco più di novemila euro, la somma che avrebbe fruttato il presunto indebito arricchimento per la presunta truffa ai danni dell'ente locale. A darne notizia è il difensore di Ruscigno, l'avvocato Maurizio Abbate che ha sottolineato come il suo assistito sia già in pensione da diversi mesi e, nonostante questo, sarebbe spesso nella casa comunale per dare una mano ai colleghi, quando richiesta, essendo l'ufficio tecnico praticamente privo di "forza lavoro", così come molti altri uffici.

Inoltre, sul tavolo della difesa esposta poi ai giudici è finita anche la circostanza della presenza del funzionario comunale fino a tarda sera senza che avesse percepito per lo straordinario alcuna retribuzione. Una sorta di compensazione: una tesi che ha convinto il magistrato. È ancora attesa, invece, per gli altri 12 dipendenti difesi, tra gli altri, dagli avvocati Alfonso Quarto, Felice Belluomo e Giovanni Cantelli - che sono stati raggiunti dal divieto di dimora ad Aversa. Sono Cristina Accardo, Maria Grazia Chianese, Michele Cipullo, Daniele Della Vecchia, Michele Faraone, il dirigente Giovanni Gangi, Carmela Giametta, Angelo Iorio, Tommaso Mastronardi, Giuseppe Nugnes, Vincenzo Pagano e Filippo Rotunno.

Tutti loro hanno spiegato al gip che la mancata presenza all'orologio marcatempo non equivaleva ad assenza dal lavoro; anzi, spesso era il contrario: veniva fatta per non far perdere tempo ai colleghi.

La pratica delle timbrature fatte anche per conto di altri colleghi, infatti, era in uso nei giorni di martedì e giovedì quando è previsto il rientro pomeridiano. In quel frangente, uno degli impiegati, per non far scendere giù i colleghi, prenderebbe i badge per effettuare la timbratura in uscita e in entrata, ma i dipendenti interessati rimarrebbero in ufficio, per cui si dichiarano fiduciosi che tutto venga chiarito al più presto. Questa cosa sarebbe avvenuta più volte a favore di una collega con una grave malattia da parte di Gangi e Mastronardi che le avrebbero effettuato la timbratura per evitare che la stessa (coinvolta nelle indagini e nei provvedimenti di divieto di soggiorno ad Aversa) fosse costretta a muoversi nonostante le sue condizioni di salute.

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Intanto, per 11 dei 12 (uno è in pensione da qualche mese) potrebbe arrivare, soprattutto in caso di diniego della revoca del provvedimento cautelare, dopo la sospensione, il licenziamento. Una decisione che potrebbe giungere dall'apposita commissione disciplinare d'intesa con il commissario straordinario Gerardina Basilicata. Il commissario si è visto costretto a richiamare ad Aversa il dirigente Stefano Guarino che era stato distaccato a Roma al ministero del lavoro. L'ex comandante della polizia municipale tornerà, almeno per il momento, in part time, almeno secondo un provvedimento che già è stato notificato al Guarino. 

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