Furbetti del cartellino al Comune di Aversa, un arresto e dodici divieti dimora: 22 indagati

L'inchiesta risale al 2022, ventidue gli indagati dalla Guardia di Finanza

Il Comune di Aversa
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Martedì 16 Gennaio 2024, 12:02 - Ultimo agg. 17 Gennaio, 07:27
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È di un dipendente pubblico arrestato e altri dodici colpiti dalla misura cautelare del divieto di dimora l'ultima operazione contro i “furbetti del cartellino” della Guardia di Finanza, che ha coinvolto il Comune di Aversa, attualmente amministrato da una commissione prefettizia dopo le dimissioni anticipate, causa mancata approvazione del bilancio, del sindaco Alfonso Golia.

I baschi verdi hanno eseguito i provvedimenti del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli Nord. Dell'indagine si sapeva da tempo, visto che lo scorso anno i finanzieri del Gruppo di Aversa avevano acquisito proprio negli uffici comunali i documenti sulle presenza dei dipendenti.

L'inchiesta, che riguarda l'anno 2022, è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord (procuratore Maria Antonietta Troncone) e vede come indagati in totale 22 dipendenti, che rispondono tutti del reato previsto dalla Legge Brunetta di false attestazioni di presenza in servizio; solo al dipendente finito ai domiciliari, andato peraltro in pensione lo scorso anno, è stata contestata la truffa aggravata ai danni di un ente pubblico con il conseguente sequestro di 9100 euro, somma che equivale a quanto percepito indebitamente nel 2022.

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Per lui l'accusa è di aver sfruttato la possibilità di prestare servizio all'esterno per conto del Comune - era addetto l'ufficio fogne ed acquedotto - per presentarsi a lavoro alle 10 del mattino e assentarsi durante l'orario di ufficio. Dalle indagini delle Guardia di Finanza è invece emerso che il lavoratore era a casa, al bar o fare altri servizi; per coprire la sua condotta, il dipendente avrebbe alterato la macchina marcatempo, inserendo un codice relativo al lavoro esterno, che però non svolgeva. Gli altri dodici lavoratori colpiti dalla misura del divieto di dimora si scambiavano invece il badge per timbrare il cartellino ma non sono emerse per ora nei loro confronti condotte truffaldine. Determinanti per le indagini le telecamere installate dalla Gdf nei pressi della macchina marcatempo, delle buste paga e dei tabulati delle presenze. (ANSA).

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