Castel Volturno: leville confiscate ai clan saranno le "case dell'arte"

Una sarà la casa del cinema e l'altra la casa della musica

Una delle ville confiscate ai Casalesi
Una delle ville confiscate ai Casalesi
di Vincenzo Ammaliato
Venerdì 3 Novembre 2023, 08:41
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Una si chiama "casa del cinema", l'altra, "casa della musica". E i nomi non sono stati scelti a caso. Perché i due immobili confiscati alla mafia e appena affidati per il loro riutilizzo, oltre a essere completamente ristrutturati, sono anche dotati di ogni attrezzatura utile appunto per creare musica e cinema. E in un panorama dei beni confiscati alle mafie, a Castel Volturno, tutt'altro che positivo, la svolta per i due immobili - se vista dalla giusta prospettiva - può essere anche incoraggiante per un cambio deciso di rotta nello specifico settore. Ma prima di analizzare il fenomeno nella sua interezza, che nella città domiziana conta oltre duecento immobili confiscati e pochissimi affidati, è bene concentrarsi sulla recente delibera comunale. Il municipio, infatti, ha chiuso un accordo con l'istituto comprensivo pubblico di Pinetamare, cui andrà l'affidamento delle due ville da tre piani ognuna presenti all'interno del Parco Allocca, ribattezzato dalla precedente amministrazione comunale Parco Faber.

Qui sono circa venti le ville confiscate, ma il finanziamento per la ristrutturazione è stato ottenuto e completato per due immobili.

Fu la giunta targata Russo a decidere la loro destinazione artistica, e finalmente dopo molti anni dall'avvio dell'iter i beni possono essere utilizzati dalla collettività. «Sono molto felice che saranno i giovani, il futuro del nostro territorio, a usufruire dei beni - dice Pasquale Marrandino, l'assessore che ha seguito l'affidamento alla scuola». «Un ringraziamento - aggiunge il componente della giunta Petrella - va al preside dell'istituto comprensivo, Maiorca, per questa coraggiosa collaborazione. Restituire alla cittadinanza, in questo caso alle nuove generazioni, quello che indirettamente gli è stato brutalmente sottratto al territorio è un segnale fortissimo che spero si radichi saldamente alle coscienze di questi ragazzi. Si è sbloccato un iter di anni».

Trecentosessanta metri quadrati la superficie interna di ogni villa e oltre cinquecento quella esterna. Gli immobili si affacciano su un laghetto immerso nel verde in zona Foce Regi Lagni. Ma quel che rende interessante i beni sono le attrezzature di cui sono dotati, pensati per rendere possibile ai loro utilizzatori la creazione di arte. «Per completare la parte amministrativa, oltre le assicurazioni necessarie, i contratti di vigilanza e adempi simili - racconta il preside Maiorca - lavorando alacremente, completeremo tutto entro la fine di quest'anno scolastico. Ma dall'inizio del nuovo anno sono più che certo che i due beni saranno a disposizione della scuola e saranno elemento caratterizzante dell'attività formativa dei circa mille studenti. Qui si farà cinema e musica». Il dirigente, in un'ottica di condivisione, ha idea di aprire i beni agli artisti che vivono o che frequentano il territorio domiziano, con la speranza che possano avere il desiderio di affiancare gli studenti nella produzione di arte.

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«Seppure senza attrezzature - dice Maiorca - abbiamo già iniziato a cimentarci in questi settori. A breve presenteremo l'inno ideato per il nostro istituto. Con la possibilità di integrare nei beni della scuola questi due immobili ci sarà una crescita per l'offerta formativa dei ragazzi». Sul fronte del fenomeno generale dei beni confiscati, a Castel Volturno non è esagerato definire il settore un "buco nero". Gli oltre duecento beni affidati al Comune sono quasi tutti in condizioni di fatiscenza strutturale. Economicamente, addirittura converrebbe più comprare un immobile che rimettere in piedi uno appartenuto alla camorra. Ma il loro riuso ha un forte valore simbolico, esprime la vittoria dello Stato sulle mafie. L'abbandono, inevitabilmente, esprime il contrario. La casa della Musica e del Cinema oggi vincono sulla mafia. 

 

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