Marcianise: «Prof investita», accusa di omicidio

Eseguita l'autopsia di Angela Marello

Angela Marello
Angela Marello
di Franco Agrippa
Venerdì 3 Novembre 2023, 08:18 - Ultimo agg. 08:19
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A sei giorni dal decesso non sono state ancora celebrate le esequie di Angelina Marello, l'ex insegnante di materie artistiche spirata dopo più di un mese di agonia, da quando fu trovata sanguinante e senza conoscenza in via De Felice. Dopo il sequestro della salma disposta sabato dall'autorità giudiziaria, ieri è stato effettuato l'esame autoptico per cui si attende la restituzione alla famiglia per il rito funebre che potrebbe essere officiato tra oggi e domani. I risultati dell'autopsia saranno acclusi al fascicolo aperto dal magistrato dopo la richiesta, da parte della famiglia, di ulteriori accertamenti tecnici utili alle indagini per stabilire le cause del decesso e il nesso con le lesioni subite. La sera di sabato 23 settembre la donna, mentre tornava dalla messa, a poche centinaia di metri dalla sua abitazione fu travolta e scaraventata a terra. Da allora non ha più ripreso conoscenza, per cui quello che è accaduto intorno alle 19,45 può essere solo rilevato dalle immagini delle telecamere nella strada e dalle dichiarazioni dei testimoni.

Secondo le indagini dei carabinieri della stazione di Marcianise per conto della Procura di Santa Maria Capua Vetere, la donna sarebbe stata investita da un uomo in bici, che fu rintracciato dopo due giorni, che a causa della scarsa luminosità e procedendo a velocità sostenuta non riuscì ad evitarla. L'investitore, un 45enne, impaurito per l'accaduto e non rendendosi conto della gravità della situazione, in base alla ricostruzione degli inquirenti scappò via lasciando sul posto la bici. Fu denunciato per lesioni personali colpose. Un reato adesso trasformato in omicidio stradale colposo. Fin dal primo momento, la famiglia di Angelina Marello ha sempre sostenuto che si sia trattato di un tentativo di scippo, poiché le lesioni riportate dalla congiunta non sarebbero compatibili con un investimento da parte di un uomo in bici, che tra l'altro non riportò alcuna ferita (né la bici subì danni). Invece, oltre a una ferita alla testa, compatibile con l'impatto sul lastricato, la donna presentava ematomi ai due lati del volto, i vestiti strappati mentre la collana fu recuperata rotta con i grani sparsi per strada.

Video

Inoltre, un congiunto intervenuto subito dopo, ascoltò alcuni degli astanti, probabili testimoni, che parlavano di uno scippo e di una persona fuggita a piedi.

Ci sarebbero, poi, anche delle riprese video in cui si noterebbe una persona in bici che passa più volte, anche quando la donna si stava recando in chiesa. A questo punto, è chiaro che i dubbi sulle versioni fornite dai testimoni ascoltati dai carabinieri si insinuano nelle menti dei familiari ma anche di coloro che tengono conto di tutti i particolari della vicenda. Per questo motivo, i familiari hanno più volte fatto l'appello ai testimoni dell'accaduto (nella ripresa della telecamera se ne noterebbero diversi) di riferire la verità. Se si dovesse accertare che sia stato un tentativo di scippo o rapina, accrescerebbe l'allarme per gli episodi di violenza già registrati in città negli ultimi tempi. Un fenomeno al quale il sindaco Antonio Trombetta e le forze dell'ordine, sotto l'egida della Prefettura, stanno cercando di arginare con una massiccia presenza di personale nelle strade e l'installazione di telecamere smart collegate alle centrali operative. 

 

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