Provinciali a Caserta, caos nel Pd ultimatum alla Camusso

Attriti per la composizione delle liste

Provinciali a Caserta, caos nel Pd ultimatum alla Camusso
di Luisa Conte
Lunedì 30 Ottobre 2023, 08:44
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Nervi tesi in casa Pd. Quello che doveva essere un tranquillo incontro sulle Provinciali nella sede casertana del partito in piazza Matteotti si è trasformato in un acceso scontro per definire i criteri della formazione della lista. La domenica mattina è iniziata con il saluto della commissaria Susanna Camusso, che ha convocato l'assemblea alla quale sono intervenuti una trentina di amministratori di Terra di Lavoro. Assente il sindaco Carlo Marino, ma la città di Caserta è stata ben rappresentata dai quattro consiglieri comunali Matteo Donisi, Gianni Comunale, Roberta Greco e Andrea Boccagna. Presenti anche, tra gli altri, il sindaco di Capua Adolfo Villani, quello di Portico Giuseppe Oliviero e quello di Cesa Vincenzo Guida, che è anche consigliere provinciale. Al suo fianco i "colleghi" di corso Trieste Alessandro Landolfi, Ciro Marcigliano e Salvatore Lettera. In sala pure i consiglieri di San Marco Evangelista, San Nicola la Strada, Marcianise, Maddaloni e Capua.

La Camusso ha ribadito quanto detto durante il primo incontro sulla necessità di stilare una lista con il simbolo del Pd in opposizione al presidente Giorgio Magliocca, partendo dai nomi dei consiglieri uscenti e inserendo quelli degli amministratori dem dei vari comuni. La commissaria ha anche puntualizzato che, soprattutto nei comuni piccoli dove non ci sono gruppi consiliari, si dovrà valutare la possibilità di candidare qualche esponente dell'area democrat. Fin qui tutto tranquillo. Poi la parola è stata presa dal consigliere comunale di Gioia Sannitica Landolfi che ha sferrato un duro attacco. Il suo intervento, condiviso da Silvio Sasso e Gianni Comunale, è sembrato essere quasi un ultimatum alla commissaria. A lei è stato, infatti, chiesto di fare una scelta perché «non si può ragionare né dialogare con chi ha lavorato contro il partito, con chi è stato responsabile della caduta di un governo di centrosinistra, con chi ha portato il Pd in tribunale e con chi è stato responsabile dell'anomalia tesseramento».

Il consigliere provinciale ha parlato di «coerenza e responsabilità politica» e ha dato alla Camusso qualche giorno di tempo per decidere in merito, sottolineando di essere pronto a non candidarsi. Un attacco che ha fatto rabbuiare la commissaria, soprattutto per il fatto che è arrivato da un suo "uomo", visto che Landolfi era stato uno dei principali sostenitori della Schlein, ma anche uno dei primi sponsor della Camusso alle Politiche. Di contro quasi a difesa del presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero, a cui le parole di Landolfi erano evidentemente riferite, sono intervenuti i consiglieri di Sessa Aurunca e Sant'Arpino, Marcigliano e Lettera, che hanno invece sottolineato la necessità di comporre una lista forte ed identitaria con la sola presenza di Dem "certificati" (chiudendo così le porte alla candidatura del sindaco di San Nicola la Strada Vito Marotta) puntualizzando che il discorso di Landolfi non aveva senso in questo contesto.

Una posizione che potrebbe essere definita intermedia e in linea con la Camusso quella di cui si sono fatti portavoce il primo cittadino di Capua Villani, Alfonso Formato di Maddaloni e Matteo Donisi di Caserta. «Organizzare una lista seguendo le regole di buonsenso», questo il nocciolo del loro pensiero, posticipando la discussione su responsabilità e colpe del passato e sulle prospettive future del Pd al congresso che, secondo quanto annunciato ieri dalla commissaria, si celebrerà presto, subito dopo il tesseramento che sarà avviato a giorni.

Silenzio: questa la risposta della commissaria che ha incassato i colpi senza commentare e salutando i presenti con un semplice "ci aggiorneremo a breve".

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Durante la seduta non sono stati indicati possibili nomi da inserire nella lista. Certo, Marcigliano ha dichiarato la sua volontà di ricandidarsi e in molti hanno indicato come possibili papabili i sindaci Pd dei vari comuni, in particolare quello di Caserta. Carlo Marino sarebbe visto da molti come capolista per fare da traino allo schieramento, sia perché primo cittadino del capoluogo, sia per la sua militanza storica nel Pd. Ma pare che la fascia tricolore casertana non abbia nessuna voglia di scendere in campo. A molti è sembrato chiaro che a scegliere i candidati sarà la stessa Camusso, che pur senza dare indicazioni in merito ha chiesto prima di andar via di raccogliere le firme per la lista. 

 

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