Maddaloni, De Filippo: «Differenziata, obiettivo 60% nell’anno»

Il sindaco dà i numeri: «Finalmente fuori dalla secca del 40%. Ora raccolta stabile al 56 ma non basta, dobbiamo migliorare»

I rifiuti
I rifiuti
di Giuseppe Miretto
Sabato 30 Marzo 2024, 07:00
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«L’obiettivo è superare stabilmente il 60 per cento». Riprogrammazione pasquale e rilancio dei servizi di igiene urbana. Così, il sindaco Andrea De Filippo, ancora convalescente dopo un recente intervento chirurgico, mette le carte in piazza: «La raccolta differenziata è finalmente e stabilmente attestata al 56 per cento. Lo scorso Natale avevamo annunciato l’urgenza e la necessità di abbandonare i bassifondi delle classifiche regionali essendo ancorati ad un imbarazzante e inaccettabile 40 per cento. Non basta: ora, da un punto di vista finanziario e amministrativo, è necessario raggiungere quota 60 entro fine 2024». Il dato rilevante non è numerico ma di natura emergenziale addirittura su scala regionale: per la prima volta, dal 2014, il territorio è ufficialmente fuori dall’elenco dei 25 comuni della Campania di «Classe A» ovvero con servizi di raccolta smaltimento dichiarati inefficienti. Una collocazione poco invidiabile che è valsa, nel 2010, la rimozione del sindaco con decreto del Presidente della Repubblica. Una condizione emergenziale poi proseguita con lo scioglimento anticipato del consiglio comunale nel 2015 per gestione anomala del contratto dell’appalto nettezza urbana.

«Ora, numeri alla mano, siamo usciti dalla lunga fase emergenziale – annuncia De Filippo – ma incombe l’urgenza di scalare rapidamente la classifica perché bisogna centrare tre obiettivi: pieno decoro e l’efficienza dei servizi ambientali sul territorio; alleggerire i costi sostenuti dai cittadini e vincere la guerra contro le discariche clandestine».

Non tutto è a tinte fosche. C’è una raccolta che produce utili e va a gonfie vele ovvero quella relativa ai materiali preziosi, pronti al riciclo e ad entrare nel sistema di valorizzazione, come carta, cartone, plastica, vetro e alluminio. Il «piano di potenziamento dei servizi di igiene ambientale», presentato dal sindaco e redatto dall’assessore all’Ambiente Claudio Marone, prevede l’«estensione della raccolta differenziata alle zone franche o refrattarie esistenti sul territorio». Tra la sorpresa generale, ci sono le scuole in cima alla lista di chi non differenzia affatto o male. Poi, i grandi condomini (compresi i grandi agglomerati popolari) per i quali esiste un piano di distribuzione capillare di raccoglitori. In prospettiva, si sta valutando l’installazione di macchine mangiaplastica e punti di conferimento che riconoscono bonus per la spesa e incentivi. Ma Maddaloni, anche per la sua posizione geografica e la sua vicinanza ad arterie di scorrimento tra tre province, vive una guerra asimmetrica dei rifiuti: di giorno si rimuovono le discariche e di notte continuano gli sversamenti clandestini. Più che un problema di gestione del servizio di rimozione è un’emergenza di ordine pubblico. È stata disposta la chiusura, attraverso sbarre o catene, di tutti gli accessi alle strade interpoderali utilizzate per l’abbandono dei rifiuti lungo l’area perimetrale dell’Interporto, dello scalo merci ferroviario Maddaloni-Marcianise e nei fondi agricoli al confine con Acerra.

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«Contro l’abbandono di mobilio dismesso, elettrodomestici esausti, materiale edile - ammette l’assessore Marone - può funzionare solo la repressione. Per le mini isole ecologiche, utilizzate come discariche, confidiamo di educare la popolazione ancora recalcitrante alle regole».

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