Incentivi di Natale, ovvero la rigenerazione urbana affidata anche ai privati. Superata e integrata la strategia dei bonus: per svecchiare, recuperare e riqualificare il patrimonio edilizio fatiscente, sono state approvate facilitazioni fiscali, per le imprese e i privati, che vogliono avviare interventi di abbattimento, demolizione e ricostruzione e, quindi, di edilizia sostitutiva del malandato patrimonio edilizio. È una coraggiosa scelta del Comune che, con il voto favorevole del civico consesso, ha approvato l'aggiornamento degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria e dello smaltimento rifiuti ricorrendo ad un contenuto aumento ponderato pari all'otto per cento.
Il parametro, utilizzato per l'aggiornamento, è rappresentato dall'indice Istat relativo al prezzo delle opere di urbanizzazione maggiorato di poco rispetto al 2013. Approvato anche un emendamento che migliora al ribasso gli importi. Di fatto, il territorio di Maddaloni è stato differenziato in due fasce: interventi di sostituzione edilizia per immobili del centro storico, senza pregio o vincoli di conservazione, e immobili sempre senza pregio ricadenti nelle aree esterne o di recente edificazione (a partire dalla seconda metà del secolo scorso). Lo sgravio fiscale è finalizzato ad «incentivare gli interventi di ristrutturazione edilizia (anche comprensivi della demolizione e ricostruzione). «Ma la riduzione - spiega il vicesindaco Nicola Corbo, responsabile dei lavori pubblici - è finalizzata ad interventi di miglioramenti energetici, manutentivi, statici, messa in sicurezza.
L'obiettivo è favorire un percorso di rigenerazione urbana. Dal 1988 ad oggi, non ci sono stati interventi di recupero del centro storico. Ora i privati potranno fare, sulle proprie proprietà, quello che il Comune ha avviato (grazie al Pnrr) con la rigenerazione urbana delle ex carceri mandamentali, dell'ex ospedale storico e dell'ex convento dei Padri Oblati danneggiati dal sisma dell'80. Dopo 43 anni, decolla il recupero con un investimento di cinque milioni. L'insieme, oggi semi-abbandonato, diventa il primo nucleo del «progetto di riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento del decoro urbano». La riqualificazione cancella anche il campo Cappuccini: al suo posto sorgerà una piazza e un parcheggio adiacente ad un complesso edilizio polifunzionale.