I fatti di Caserta e provincia
raccontati dagli studenti

I fatti di Caserta e provincia raccontati dagli studenti
Sabato 13 Marzo 2021, 17:27 - Ultimo agg. 18:11
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I vandali fanno scempio del presente e del passato 

CANCELLO SCALO - I soliti ignoti se la sono presa, questa volta, con la statua di Marco Aurelio nella piazza di Cancello Scalo, a San Felice a Cancello. Gli episodi di vandalismo sono ormai frequenti nel nostro territorio e sembrano quasi abitudinari. ciò che fa più rabbia è l'indifferenza delle autorità e della società dinanzi alla mancanza di rispetto di una piccola fetta di società che contribuisce a mettere in cattiva luce tutti gli abitanti.

Ciò che si denuncia, non è solo il vandalismo, l'incuranza e la mancanza di rispetto (comunque presente) dei colpevoli, ma la distanza tra i cittadini e le autorità responsabili. Nulla vien fatto per combattere questa piaga.

l'intervento dovrebbe appunto partire dalla radice, dall'educazione verso il rispetto del passato e del presente dei ragazzi.

Per quanto riguarda lo sfregio di una statua, è assurdo leggere di come testimonianze storiche e artistiche vengano danneggiate per il semplice gusto di farlo.

II H Liceo Classico Cirillo Aversa

(Chiara Attanasio, Armando Capaccio, Luca Ciaramella, Antonio Coda, Cristian Pio Conte, Karol Di Donna, Fabrizia Benedetta Falduti, Luigi Graziano, Irene Guarino, Luisa Iavarone, Assunta Mincione, Vincenzo Noviello, Claudia Pagano, Noemi Palmieri, Aurora Rocco, Annachiara Ucciero, Karol Giuseppe Vello, Marika Verde, Giulia Vesevo) 

 

 

Un barbone e i suoi cani scatena la guerra dei social 

MADDALONI - Un uomo senza tetto, che vive in una roulotte con i suoi cani, si piazza in un parcheggio di un supermercato e si scatena la guerra tra chi vuole cacciarlo e chi lo difende. I clochard non fanno male a nessuno, ognuno è libero di fare ciò che vuole, tuttavia si sappia bene che la libertà di una persona termina quando comincia quella di un’altra...il fatto che li si voglia “cacciare” non deve essere accentuato in maniera negativa, è per il loro bene se c’è gente che pensa e ritiene giusto che questi vengano accolti in strutture guidate da associazioni di volontariato affinché questi vivano come uomini e non come cani randagi.

C'er però una strana morale della storia di nonno Giuseppe.

Per chi non lo sapesse, nonno Giuseppe è un ottantottenne di Santa Maria a Vico, senza fissa dimora, che vive in un camper in compagnia dei suoi cani. Si arrangia come può e come tutti i clochards vive alla giornata, ma non chiede l’elemosina, nonostante età e condizione sociale siano due alibi più che sufficienti. 

La sua “cacciata” dal parcheggio di un supermercato di Maddaloni suscita amarezza, nonché diversi interrogativi: perché  tanta cattiveria? Perché tanta fiscalità con una persona che non dava fastidio a nessuno?  A volte si dice che l’indifferenza sia il male più grande; eppure, mai  come in questo caso, viste le reazioni del popolo, l’indifferenza sarebbe stata la strada migliore. In questo consiste la strana morale sopraccitata.

Non tutto, però, è da buttare in questa storia: la spaccatura social circa l’annosa questione tra “rigoristi” e “buonisti”, che ha visto prevalere (almeno a parole) questi ultimi, e l’intervento benefico dell’associazione Angelo degli ultimi che ha contribuito al ricollocamento dell’anziano, infatti, fanno trapelare un barlume di speranza: evidentemente, in mezzo a tanti “falchi”, le colombe possono ancora far sentire la propria, ma ingombrante, presenza.

“La povertà non è una colpa” partendo da questa considerazione possiamo dunque affermare che tutti i poveri, tutti quelli che nel linguaggio comune vengono definiti “clochard”, di cui il dizionario online Treccani da la definizione di “barbone, mendicante, vagabondo”, sono prima di tutto esseri umani. Nel 2021 dove ci erigiamo baluardi della tolleranza dovremmo davvero impegnarci affinché tutti abbiano la dignità di non sentirsi un peso per questa società. La storia “di nonno Giuseppe” ci fa comprendere come in realtà la strada per arrivare alla "civilizzazione" sia ancora molto lunga ed impervia, le parole non bastano, ci vorrebbe il coraggio di agire.

Liceo Classico Giannone Caserta - Laboratorio di comunicazione

(Angela Palaia, Rossana Di Maio, Giuseppe Lizzi, Cristina Ercolano, Olga Natale, Chiara Mazzone, Stanislao Rossetti, Angela Piscitelli, Maria Antonella Fusco, Angela Roviello, Simona Formati, Isira Iovino, Luca Contiello, Venere Balsamo, Morena Capone, Angela Cerchia, Maria Dello Stritto, Giovanna Vitale, Anna Marino, Chiara Belfiore, Maria Luisa Barra, Laura Melcaldo, Rosa Tranquillo, Claudio Marino

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