«Desina», a Napoli la cultura è visiva: in mostra i manifesti d'artista

Quattro mostre e 40 incontri tra workshop e dibattiti

In mostra i manifesti d'artista
In mostra i manifesti d'artista
di Giovanni Chianelli
Venerdì 28 Aprile 2023, 10:30
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Era il 1986 e Alan Fletcher curò l'esposizione «24 manifesti per Napoli, 1984-1986», ideata dall'associazione Napoli Novantanove a coronamento di una stagione che vedeva la città al centro della produzione del design, nazionale e oltre. Oggi la mostra ritorna, arricchita di un altro manifesto, per rilanciare la scena partenopea e inaugurare il primo festival della grafica e delle culture visive: si chiama «Desina» e nel nome fonde design con Napoli. È in programma da oggi al 30 aprile in quattro luoghi della città: l'Accademia di Belle Arti - che lo ha promosso - la fondazione Foqus, dove si tengono la maggior parte degli incontri che animano le tre giorni, Made in Cloister e Riot studio.

4 mostre, 40 incontri tra workshop e dibattiti, 50 i creativi protagonisti della manifestazione, tra cui il designer olandese Erik Kessels e Tina Touli, art director londinese, tra le griffe italiane c'è lo studio fiorentino Monogrid. Protagonisti del festival sono agenzie e laboratori di grafica, editoria, illustrazione, packaging. Il tema scelto per questa prima edizione è «Qual è l'impatto del tuo design?» e tra gli argomenti degli appuntamenti c'è il territorio: «Abbiamo sviluppato Desina per dare alla città un momento di incontro della comunità dei creativi. Gli ospiti, internazionali e campani, porteranno valore all'offerta regionale», spiega Domenico Armatore che insieme a Stefano Pellone e Nicola Feo organizza il festival, «e la tempistica ci sta premiando: Napoli vive un periodo di fervore sociale e culturale».

Il referente scientifico è Daniela Piscitelli che chiarisce la scelta del tema: «L'argomento dell'impatto rappresenta una delle frontiere più interessanti del progetto e se è ormai naturale capire cosa significa valutare l'impatto in termini di materiali e prodotti, più sofisticata diventa questa domanda se ragioniamo in termini di comunicazione». 

Le mostre: oltre a «25 manifesti per Napoli», che è allestita all'Accademia, le altre si trovano da Foqus. «Introspectabilia» promette di indagare tramite opere digitali e fisiche «le emozioni indicibili che si provano online», poi «Marchi e identità del Made in Italy» e «Impatto a tre colori», rassegna di prodotti di agenzie di grafica e pubblicità.

I workshop si terranno da Foqus e al Riot studio: tra i tanti incontri c'è «Generazione YZ» a cura del Milano graphic festival, un laboratorio performativo sulla creazione di progetti di restyling urbano che coinvolge giovani progettisti che saranno coordinati da Francesco Dondina, designer e ideatore dei Milano graphic days, Luca Borriello, direttore di Inward, l'Osservatorio nazionale sulla creatività urbana, ed Enzo Cref, designer.

Poi «Saluti da Napoli» con Chiara Remondino e Sofia Cretaio a cura del politecnico di Torino che proverà a mostrare in quanti modi si può raccontare la città. 

C'è anche un concorso rivolto agli studenti di grafica, comunicazione e fotografia: ha visto la partecipazione di oltre 400 elaborati che saranno valutati da una giuria. Enrica D'Aguanno, coordinatore e docente di design della comunicazione dell'accademia e art director di arte'm, commenta: «Fondamentale che gli studenti partecipino in modo attivo, un festival così concepito è prezioso per un'istituzione dove dal 2007 si formano grafici e designer». 

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