Ragazzi in gioco: con il suo primo giallo a misura di bambini Patarino indaga sulle ludopatie minorili, e non solo

Un avvincente e avventuroso romanzo di formazione in cui l'autrice affronta il mondo del "gambling", delle scommesse, con le conseguenze sulla psiche e i comportamenti, dalla prospettiva di una preadolescente preoccupata per il fratello maggiore impigliato in una oscura trappola

Un'illustrazione di Nicolò Mingolini da "Ragazzi in gioco" di Chiara Patarino
Un'illustrazione di Nicolò Mingolini da "Ragazzi in gioco" di Chiara Patarino
di Donatella Trotta
Venerdì 21 Luglio 2023, 16:00
5 Minuti di Lettura

Dei bambini (e dei ragazzi) non si sa niente. Si ignora, ad esempio, che il 14% dei preadolescenti tra i 12 e i 14 anni è affetto da ludopatia e da quello che gli anglosassoni chiamano «Internet gambling disorder», ossia la sindrome delle scommesse online, e non solo (dall’inglese “to gamble”, scommettere, puntare): “giochi” d’azzardo, dunque pericolosi come trappole: soprattutto quando le vincite sono in denaro, esponendo minorenni a rischi ingestibili per la loro età e il loro equilibrio emotivo ancora immaturo, fragile ancorché spavaldo. Dei bambini non si sa niente, o troppo poco: e se la letteratura se ne è accorta da tempo, ora anche la politica sembra iniziare ad esserne più consapevole. Basti pensare a un passaggio emblematico del discorso del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, intervenuto l’altro giorno a Giffoni per dare ufficialmente il via alla 53esima edizione del Film Festival dei ragazzi ideato da Claudio Gubitosi: «Al di là del lavoro, del clima, dello sviluppo, c’è una emergenza che è legata alla condizione di sofferenza psichica che interessa i giovani − ha detto De Luca −. Vediamo sempre più spesso genitori che non riescono a parlare con i propri figli, che non riescono a governarne i loro processi di crescita. Per questo come Regione Campania abbiamo attivato un servizio di psicologia di base presso le strutture sanitarie e presso le scuole», ha concluso.

Già. Ma siccome prevenire il danno è meglio che curarlo dopo che è fatto, un aiuto prezioso può venire proprio da scrittori sensibili ed empatici, capaci di intercettare i problemi di quelle infanzie e preadolescenze con cui loro non hanno mai perso il contatto e sanno perciò dialogare. È il caso di Chiara Patarino, affermata autrice di origini milanesi e residenza divisa tra Napoli e la Liguria. Nel suo nuovo libro dall’eloquente titolo «Ragazzi in gioco» (pp. 148, euro 11), appena pubblicato da Coccole Books e finemente illustrato da Nicolò Mingolini in una bella veste grafica tra bianco, nero e azzurro, con esergo altrettanto emblematica tratta da Platone («Si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco che in un anno di conversazione»), Patarino ha infatti trovato la chiave giusta per aprire la porta in apparenza blindata delle ludopatie minorili. E in questo avvincente romanzo − rivolto a giovani lettori del secondo ciclo della primaria e delle scuole secondarie di primo grado – racconta così con brio, suspence e vivace ironia una storia di ordinaria quotidianità trasformata in memorabile avventura tinta di giallo, e narrata con occhi di ragazza (e ragazzi) ai confini tra molteplici giochi: leciti e illeciti. Protagonista del libro è una intraprendente undicenne, Sofia (nomen omen…), curiosa, intelligente e appassionata di serie tv come “Criminal Minds” al punto da voler fare, da grande, la Profiler, ovvero la criminologa come il suo mito televisivo, il brillante e giovane Dott. Spencer Reid.

Sofia, affetta da una lieve zoppìa presa di mira dai soliti bulletti, si esercita ad aguzzare lo sguardo e l’ingegno per andare oltre, cercando il “lato nascosto” di ogni persona che la circonda, e di cui appunta le caratteristiche sul suo taccuino blu.

Con nomi fantasiosi che non risparmiano nemmeno la mamma (Lince) e il papà (Unicorno), avvocati specializzati in diritto familiare ma troppo assorbiti dal proprio lavoro per accorgersi di quanto accade sottotraccia nella propria famiglia; né la nonna Dora, che sembra iniziare a perder colpi con la memoria (Gallinella Spettinata); né gli amici del cuore (l’italocinese Chao Tu, compagno di interminabili partite a Go), Bianca (Gattina in Rosa) e Luigi (detto Gigio, lettore onnivoro figlio di un giostraio giramondo); né tantomeno l’adorato fratello maggiore: il diciassettenne Pietro (Tasso Narciso), giocatore compulsivo sin dall’infanzia di videogame, noto per la sua proverbiale pigrizia e il suo ombroso, acerbo sex appeal. Che all’improvviso, agli occhi sempre attenti della sorella rivela segnali impercettibili di malessere, che lo trasformano progressivamente, costringendola ad indagare sul perché: all’insaputa degli adulti, in apparenza ignari o distratti.

Le crescenti stranezze (e i malesseri) di Pietro, la misteriosa scomparsa di oggetti preziosi in casa, segreti inconfessabili e il ritrovamento di uno strano biglietto innescano un’avventurosa inchiesta, capeggiata da Sofia e i suoi amici: un trio affiatato, scaltro e coraggioso alla scoperta del losco mondo delle ludopatie, delle slot machine, delle scommesse clandestine e dell’usura che Chiara Patarino costruisce con ritmo incalzante, scandito dalla consueta cifra stilistica dell’autrice che sa intrecciare profondità e leggerezza, fine introspezione psicologica e dettagli d’ambiente, sorriso e riflessione con il suo linguaggio vicino al mondo dei più giovani e fitto di dialoghi veloci. Un vero e proprio giallo, si diceva, ma nient’affatto splatter. Anzi, a misura piena di bambini e ragazzi. Un libro riuscito, che non a caso mette sul piatto, con gli ingredienti del mistero e di segreti da svelare, una serie parallela di temi senza alcun appesantimento didascalico o (pre)giudizio moralistico: la ludopatia e le scommesse online, certo, ma anche le dinamiche delle relazioni affettive (tra adulti e ragazzi, in famiglia, tra amici) e della crescita, messa a dura prova dalle sfide del presente. Acuite dalla post-pandemmia.   

Già divulgatrice scientifica, esperta di comunicazione e appassionata di scrittura creativa (e di cucina), con questo suo primo giallo per preadolescenti torna insomma a una sua passione nascosta, che siamo certi avraà un seguito. E dopo aver pubblicato numerosi e fortunati libri per bambini (come la giocosa e avventurosa serie longseller sull’alimentazione di Tino il cioccolatino, firmata dal 2002 con Aurora Marsotto per i più piccoli; o, sul tema della salute, «Omero l’osso del mistero», 2014 e, su autismo e bullismo, «Martina la bambina tartaruga», 2019; o ancora, sul funzionamento del corpo umano e il sistema sanguigno, «Jack il rosso e il grosso guaio a Globulopoli», 2021, mentre «Alice nel paese delle meraviglie», del 2021, è la sua fiaba sulla precoce coscienza ambientalista), e aver esordito anche nella narravita per adulti pubblicando, nel 2008, una fiaba a tinte gialle per grandi, il romanzo «Nodi e misteri», ambientato a Genova e in Liguria, l’autrice sembra aver preso gusto a cimentarsi nel genere, tanto da aver già nel cassetto un nuovo giallo, stavolta ambientato a Napoli, di cui i suoi lettori attendono con ansia l’uscita: «Forse fra un anno», sorride Patarino.

© RIPRODUZIONE RISERVATA