Autostrade per l'Italia, intervista a Gian Luca Orefice: «In prima linea per fare formazione»

Parla il direttore human capital and organization del gruppo Autostrade per l'Italia

Gian Luca Orefice, direttore human capital and organization del gruppo Autostrade per l'Italia
Gian Luca Orefice, direttore human capital and organization del gruppo Autostrade per l'Italia
di Antonio Vastarelli
Sabato 28 Ottobre 2023, 10:00
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«C'è un gap evidente fra i bisogni delle aziende e le scelte formative, quindi è importante che le imprese, soprattutto quelle di primo piano, investano per attrarre giovani talenti». A parlare è Gian Luca Orefice, direttore human capital and organization del gruppo Autostrade per l'Italia.

Spesso le imprese si lamentano per la carenza sul mercato del lavoro dei profili richiesti, voi avete deciso di crearli in casa?
«Le aziende hanno una forte responsabilità in questo senso. Per contrastare l'evidenza sistemica di carenza di risorse sia ad alti livelli, sia di mestieri è fondamentale che le aziende facciano rete per produrre le competenze necessarie di cui il Paese ha bisogno. Le nuove leve sono i professionisti del domani, investire su di loro significa dare linfa vitale allo sviluppo del Paese».

In questo contesto, aziende che operano in diversi settori, hanno deciso di fare rete. Quanto è importante questa alleanza?
«La sinergia tra le grandi aziende del Paese consente di generare competenze e rappresenta un valore aggiunto sul mercato del lavoro, nuovo e innovativo.

Nell'elenco delle nostre iniziative emerge l'adesione a Distretto Italia, un sistema costruito sul dialogo tra aziende, istituzioni, scuole e università; il Rome Advanced District e Road, una rete di realtà italiane come Eni, Acea, Bridgestone, Cisco, Maire, impegnate in progetti di innovazione e ricerca finalizzati allo sviluppo di soluzioni per la transizione ecologica e digitale».

Quindi, è necessario creare nuova figure e attrarre talenti, ma contano ancora le competenze interne? L'esperienza in azienda è ancora un valore da coltivare?
«Il valore dell'esperienza professionale è centrale: le risorse senior sono custodi privilegiati del know-how aziendale, non dobbiamo dimenticarci del tesoro che queste risorse rappresentano. L'esperienza, la professionalità e la diffusione delle competenze rimangono il fulcro del Gruppo Autostrade quale agente abilitante alla realizzazione del Piano di Trasformazione aziendale. Le core competencies sono strumenti di riconoscibilità e valorizzazione dei nostri professionisti. A tal fine Aspi ha un'Academy di più di 120 Trainer Interni che erogano per i dipendenti oltre 100mila ore di formazione annue».

Tornando ai giovani, quelli che escono dai vostri Master poi vengono assunti in Autostrade?
«Le iniziative formative che il Gruppo rivolge verso l'esterno possono essere interpretate come percorsi di inserimento in azienda, ai quali viene affiancata un'alta formazione erogata dalle università partner. Non è raro che i partecipanti a tali iniziative siano assunti nel Gruppo già all'inizio del percorso».

Visto che molti dei profili da voi richiesti non riuscite a reperirli nel mercato del lavoro, che consiglio darebbe a un diplomato che deve scegliere il suo percorso formativo?
«Le do un dato: nella ricerca del Centro Studi di Distretto Italia, il progetto del Consorzio Elis promosso da Autostrade per l'Italia, si segnala la necessità di formare oltre 10mila tecnici specializzati da inserire nel mercato del lavoro. Un gap evidente fra i bisogni delle aziende e le scelte formative. Ma è solo un esempio. Oggi è, quindi, importante che società con un ruolo di primo piano, come la nostra, investano nella formazione. Ai giovani consiglierei di seguire le proprie ambizioni con occhio critico, guardando sempre a ciò che il mercato offre, ma soprattutto direi di comprendere che le scelte irrevocabili non possono diventare condanne, ma debbono poter con coraggio sbagliare, recuperare e crescere. Imparare e non smettere mai, così da essere pronti alle sfide e a cogliere le opportunità». 

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