Bonus 100 euro (ex Renzi) in busta paga, c'è l'ok in Manovra: chi riceverà il contributo ogni mese

Con la legge di Bilancio 2024 è stato confermato l'ex bonus Renzi-Gualtieri, trasformato dal governo Draghi: chi ha redditi bassi potrà ricevere 100 euro al mese in busta paga. La platea coinvolta e gli esclusi

Bonus 100 euro (ex Renzi) in busta paga, c'è l'ok in Manovra: chi riceverà il contributo ogni mese
Bonus 100 euro (ex Renzi) in busta paga, c'è l'ok in Manovra: chi riceverà il contributo ogni mese
di Giacomo Andreoli
Domenica 10 Dicembre 2023, 16:31 - Ultimo agg. 13 Dicembre, 11:01
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Il trattamento integrativo sull'Irpef in busta paga, l'ex bonus Renzi riformato dai governi Conte II e Draghi, è stato confermato nell'ultima legge di Bilancio. Da quest'anno il contributo, prima da 80 e poi da 100 euro al mese, è stato però riassorbito nelle detrazioni da lavoro dipendente per l'anno d'imposta 2022, quello a cui fa riferimento l'attuale dichiarazione dei redditi. Le regole per averlo sono quindi cambiate. E non tutti quelli che prima lo ricevevano ogni mese hanno continuato a riceverlo.

Anzi, alcuni lo hanno avuto per tutto il 2022 e poi se lo son visti "togliere" con l'invio della dichiarazione dei redditi 2023, perché lo avevano continuato a percepire erroneamente. O meglio, i datori di lavoro o chi per loro, in alcuni casi, lo avevano continuato a concedere come se le regole nel frattempo non fossero cambiate.

Vediamo quindi nel dettaglio chi può usufruire dell'ex bonus Renzi anche il prossimo anno.

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Bonus Irpef (ex Renzi), come funziona

Il contributo non è nient'altro che uno sconto sull'Irpef ed è riconosciuto mensilmente a tutti i lavoratori dipendenti. Può raggiungere un tetto massimo di 1.200 euro per tutto l’anno. Viene determinato in base al reddito del beneficiario. Nella nuova formulazione è stato esteso anche ad altre categorie di cittadini, prima esclusi, tra cui lavoratori atipici e disoccupati. La somma è anticipata direttamente dal datore di lavoro in busta paga o viene erogata dall’Inps. Ma si può recuperare anche con la dichiarazione dei redditi, inoltrando richiesta di rimborso all’Agenzia delle Entrate.

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I paletti e i limiti di reddito

L’ultima Manovra ha confermato le norme relative ai limiti di reddito: non deve superare i 15mila euro. I quasi 1.200 euro dati in busta paga dal 1° gennaio 2023 verranno pienamente riconosciuti a chi ha un reddito fino a 15mila euro. Chi è nella fascia 15mila-28mila (la soglia massima per ricevere l'aiuto), invece, per non vedersi i soldi sottratti dopo l'invio della dichiarazione dei redditi 2024 dovrà soddisfare questa condizione: la somma delle detrazioni deve essere inferiore all’imposta lorda dovuta.

Per calcolare l'importo corretto da erogare mensilmente, ecco l'elenco delle detrazioni prese in considerazione dall’Inps: detrazioni per familiari a carico; detrazioni per i redditi da dipendente; detrazioni sugli interessi dei mutui (fino al 31 dicembre 2022); detrazioni per prestiti e mutui agrari; detrazioni per spese sanitarie; detrazioni per spese edilizie. Con la manovra, comunque viene prevista l’equiparazione delle detrazioni da lavoro dipendente a quelle che derivano dalla pensione. Per i primi le detrazioni salgono da 1.880 a 1.955 euro. Questa cifra garantisce il bonus 100 euro alle persone con un reddito superiore a 8.174 euro annui e fino a 15mila euro. 

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Bonus 100 euro, le categorie a cui spetta

​Ma quali sono le categorie a cui spetta? Lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato; lavoratori atipici e con contratto co. co. co.; soci lavoratori delle cooperative; stagisti e borsisti; disoccupati percettori di indennità mensile di disoccupazione Naspi; lavoratori socialmente utili; lavoratori in cassa integrazione. Il contributo spetta anche ai pensionati, ma che siano percettori di pensioni Inps e non ricevano altri trattamenti assistenziali come il Reddito di cittadinanza o rendite Inail.

Il bonus Irpef può essere erogato mensilmente in busta paga. In questo caso però si rischia di dover restituire la somma in caso si scopra che non si ha diritto al contributo. Altrimenti è possibile riceverlo a conguaglio a fine anno da parte del datore di lavoro. Infine si può ottenerlo in sede di 730. Non è necessario presentare alcuna domanda, mentre è necessario comunicare l’eventuale decisione di rinunciare al trattamento.

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