Intesa Sanpaolo: l’export dei distretti industriali del Mezzogiorno aumenta del 5,3%

«Il nostro Gruppo affianca quotidianamente le imprese del Mezzogiorno, soprattutto quelle che vogliono investire per migliorare la propria competitività»

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Martedì 14 Novembre 2023, 13:40
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Nel primo semestre del 2023 l’export dei distretti industriali del Mezzogiorno ha registrato un aumento tendenziale del 5,3%, un dato migliore rispetto alla media dei distretti italiani (+2,3%); 18 distretti dei 28 monitorati hanno avuto una crescita delle esportazioni nel periodo esaminato. Tra le regioni del Mezzogiorno in cui si monitorano distretti industriali (Campania, Puglia, Abruzzo, Sicilia, Sardegna e Basilicata), solo la Puglia ha mostrato esportazioni in calo rispetto al primo semestre 2022 (-4,6%), mentre la Basilicata ha mostrato una sostanziale stabilità (-0,5%).

Tra le filiere distrettuali del Mezzogiorno meglio performanti spicca l’agro-alimentare: +231 milioni di euro, che corrispondono a un aumento dell’8,2%. Nel Mezzogiorno si contano ben 15 distretti appartenenti a questo macrosettore, di cui 12 hanno chiuso il primo semestre 2023 con livelli di export superiori allo stesso periodo del 2022; fanno eccezione l’Ortofrutta barese (- 37,4%, -98 milioni di euro) a causa del forte calo delle vendite in Algeria e Tunisia, l’Ortofrutta di Catania (-17,9%) a causa del calo dei flussi verso Germania, Belgio e Spagna e i Vini e liquori della Sicilia occidentale (-6,1%) che vede ridursi le esportazioni verso Germania, Regno Unito, Canada e Svizzera. Spicca per performance positiva il Pomodoro di Pachino (+34%, pari a +25 milioni di euro) si registra un aumento dell’export verso tutti i principali mercati di sbocco, primo fra tutti la Germania. Segue il Lattiero-caseario sardo (+31,1%), che ha incrementato notevolmente l’export (+18 milioni di euro), grazie al balzo delle vendite negli Stati Uniti che assorbono il 75% delle esportazioni del distretto; si segnala l’ottima performance pure in Giappone e in Svizzera.

Crescita a doppia cifra anche per le esportazioni di Ortofrutta e conserve del foggiano (+30,3%), Olio e pasta del barese (+21,3%), Caffè e confetterie del napoletano (+19%), Conserve di Nocera (+16,3%), Mozzarella di bufala campana (+13,4%), Pasta di Fara (+12,8%) e Alimentare napoletano (+10,6%). Incrementi più contenuti per i Vini di Montepulciano d’Abruzzo (+8,6%), l’Alimentare di Avellino (+7,5%) e l’Agricoltura della Piana del Sele (+2,7%).

Nel primo semestre 2023 risultato positivo per il sistema moda del Mezzogiorno, che ha mostrato un +10,1% rispetto al primo semestre 2022 (corrispondente a un aumento dell’export in valore di 57 milioni di euro). Solo quattro dei distretti del comparto hanno però registrato incrementi: in particolare spiccano gli aumenti dell’Abbigliamento sud abruzzese (+86,2%, pari a 13 milioni di euro) grazie anche ai recenti investimenti da parte di importanti griffe nel territorio, dell’Abbigliamento del napoletano (+23%, pari a 40 milioni di euro), dell’Abbigliamento nord abruzzese (+17,8%, pari a 7 milioni di euro) e delle Calzature napoletane (+17,6%). In calo invece, le Calzature di Casarano (-3,4%), l’Abbigliamento del barese (-4,1%), le Calzature del nord barese (-5,1%) e la Calzetteria-abbigliamento del Salento (-14,1%); la performance più negativa è quella della Concia di Solofra (-22,4%), a causa del forte calo delle vendite in Corea del sud, Portogallo, Spagna, Stati Uniti, Slovacchia, Romania, Slovenia e Ungheria.

Risulta sfavorevole invece, l’andamento dei distretti del sistema casa (-19,5%), in linea con il rallentamento osservato anche in altre aree italiane ad alta specializzazione. Performance negativa sia per il Mobile imbottito della Murgia (-21,2%) che per il Mobilio abruzzese (-12%). Nel primo semestre 2023 è stato positivo l’andamento dell’export della Meccatronica del barese (il distretto che esporta di più tra quelli del Mezzogiorno): +3,3%, pari a +24 milioni di euro. Va segnalato l’incremento delle vendite in Romania, secondo mercato di sbocco del distretto, in Francia, Repubblica Ceca e Belgio; in evidenza anche il balzo di vendite in Messico e a Ottobre 2023 Nota Trimestrale – n. 47 Direzione Studi e Ricerche Industry Research Carla Saruis Economista Monitor dei distretti Ottobre 2023 Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 2 Singapore. Le performance positive su questi mercati hanno più che compensato i cali subiti in Germania, Corea del sud, India, Iraq e Thailandia. Il piccolo distretto del Sughero di Calangianus ha mostrato una crescita dell’export del 4,6%, con un forte aumento delle vendite in Portogallo, Stati Uniti, Spagna e Argentina che hanno più che bilanciato i cali in Francia, Cina, Cile e Ungheria. L’analisi per mercati di sbocco mostra il maggiore peso delle esportazioni verso i mercati maturi (circa il 74%), dove l’export nel confronto col primo semestre 2022 ha mostrato una buona crescita (+9,4%), mentre si è registrato un calo verso i nuovi mercati (-5,7%).

I paesi in cui l’export dei distretti del Mezzogiorno ha registrato la crescita maggiore in valore sono il Regno Unito (+56 milioni di euro), la Francia (+50 milioni di euro), i Paesi Bassi (+36 milioni di euro) e la Spagna (+31 milioni). Si rileva, invece, un calo delle vendite in Algeria (-82 milioni di euro), Tunisia (-60 milioni di euro), Cina ( -15 milioni di euro) e India ( -12 milioni di euro). Le esportazioni dei Poli tecnologici del Mezzogiorno nel primo semestre 2023 sono aumentate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente di 1.194 milioni di euro (pari a +49,5%); si tratta di un risultato nettamente superiore all’aumento rilevato a livello nazionale (+11,8%). La crescita però non riguarda tutti i poli: le esportazioni sono più che raddoppiate per il Polo farmaceutico di Napoli (+1.205 milioni di euro) e hanno mostrato un buon andamento per il Polo ICT di Catania (+8,5%, pari a +36 milioni di euro), per il Polo aerospaziale della Puglia (+43,2%, pari a +59 milioni) e per il Polo ICT dell’Aquila (+10,6%, pari a 12 milioni). Un calo dell’export ha invece riguardato il Polo aerospaziale della Campania (-111 milioni di euro, pari a una riduzione del 24,2%) e il Polo farmaceutico di Catania (-7 milioni di euro, pari a -6,7%).

«Il nostro Gruppo affianca quotidianamente le imprese del Mezzogiorno, soprattutto quelle che vogliono investire per migliorare la propria competitività su nuovi mercati e per governare i processi di transizione ambientale e digitale. Una visione strategica che impatta anche i distretti industriali, con riflessi positivi sull’economia meridionale – afferma Giuseppe Nargi, Direttore Regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo –. Ne è prova anche il netto miglioramento dell’export del Mezzogiorno, che registra un incremento di oltre il 5%, trainato dal settore alimentare di Campania e Sicilia. Ma Intesa Sanpaolo favorisce anche le filiere, che nel perimetro della Direzione Regionale conta circa 90 accordi di filiera, coinvolgendo 1.300 fornitori per un giro d’af ari di 7 miliardi di euro».

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