Italia al primo posto del turismo lento per molti mercati. In particolare, il Regno Unito indica Italia (65%) e Spagna (33%), la Francia segnala Italia (51%) e Francia (39%) e la Germania infine Italia (49%) e Austria (32%).
Un’indagine Enit realizzata da Touring Club e Ipsos indaga il mondo del turismo escursionistico per definirne la nomenclatura, i percorsi e gli obiettivi. Si tratta di un turismo che predilige l’andamento slow e i cammini in percorsi naturalistici. Per la prima volta uno studio indaga e definisce il concetto di viaggio escursionistico andando a mappare i percorsi dei cammini a piedi italiani.
Comprende viaggi totalmente autorganizzati, acquistati attraverso TO/adv specializzati o associazioni e agenzie territoriali.
Il viaggio è organizzato per tappe che portano i turisti a cambiare struttura e località di pernottamento sia in forma lineare sia circolare. Sono invece esclusi i viaggi che prevedono un’articolazione «a margherita», ovvero in cui resta fisso per l’intera durata della vacanza il luogo di pernottamento e che permette di compiere tutte o in parte le tappe previste da itinerari e cammini noti, ovvero per i quali esistono siti informativi dedicati o che sono stati esplicitamente strutturati da un tour operator o un’agenzia di viaggi all’interno di un catalogo dedicato.
Sono stati mappati 100 cammini, per una lunghezza complessiva di circa 30mila km: 79 hanno un sito web ufficiale ma 16 sono stati esclusi dall’analisi sui contenuti perché non turistici (siti di progetti europei) o ancora in costruzione. I siti web analizzati sono stati 63 di cui:
il 75% dei siti riporta i servizi disponibili lungo il percorso (ricettività, ristorazione, servizi al camminatore) o convenzionati per chi ha le credenziali;
Il 74% dei siti fornisce le tracce gpx del tracciato;
Il 74% dei cammini rilascia credenziali/testimonium;
Il 73% dei siti descrive gli attrattori presenti lungo il cammino;
Il 69% dei cammini ha una guida ufficiale o materiale informativo cartaceo o scaricabile;
Il 63% dei cammini è gestito da enti del terzo settore;
Il 61% dei siti indica il livello di difficoltà del cammino;
Il 54% dei cammini offre la possibilità di una fruizione sia a piedi sia in bici;
Il social media più diffuso per promuovere i cammini è Facebook (50%), seguito da Instagram e YouTube; il 49% dei siti è multilingua (inglese la lingua più presente);
Il 34% dei siti ufficiali dà la possibilità di acquistare pacchetti o escursioni guidate; Il 25% dei siti fornisce il servizio di alert per segnalare deviazioni o inagibilità dei cammini.
«L’analisi è il primo passo per mettere ordine e di sviluppare sinergie adeguate a target e località. Dalla conoscenza del fenomeno turistico nasce anche la declinazione di un’offerta dedicata sempre più performante. Enit è attenta da sempre al mondo dei cammini, lo abbiamo dimostrato già con progetti legati alla Francigena e ai percorsi dei Cappuccini ma è opera il momento di far conoscere in un sistema di rete e percorsi integrati ogni evoluzione territoriale italiana legata a questo segmento» commenta Ivana Jelinic, presidente e Ceo Enit.
Stando alle regioni italiane più ricercate nel sondaggio, c’è una convergenza su Sicilia e Toscana: francesi (Sicilia 44%, Toscana 39%), inglesi (Sicilia 44%, Toscana 27%) e tedeschi (Toscana 48%, Sicilia 32%).
«Il Turismo escursionistico è un pilastro essenziale nel panorama turistico, e l'indagine condotta riveste un ruolo cruciale per il comparto. Queste ricerche ci consentono di comprendere meglio le preferenze e le aspettative dei viaggiatori, contribuendo così a progettare esperienze di viaggio più soddisfacenti. Inoltre, ci aiutano a preservare l'ambiente naturale, promuovere le destinazioni escursionistiche e sostenere le economie locali. Il Touring Club è orgoglioso di promuovere e sostenere attivamente questo tipo di ricerca per garantire un turismo escursionistico sostenibile e gratificante per tutti gli amanti dell'outdoor e della cultura» dichiara il direttore del centro studi Touring Club Massimiliano Vavassori.