La vita ci mette spesso davanti a scelte complicate e quando anche altre persone finiscono per essere coinvolte nella propria decisione, è bene assumersi la responsabilità e fare ciò che è possibile per non far ricadere su di loro le conseguenze.
Naturalmente, la teoria è come al solito molto più semplice della pratica, e a volte non ci si sente immediatamente pronti a scoprire le proprie carte ed essere sinceri riguardo qualcosa che abbiamo fatto. In questo caso, una mamma ha rimandato per trent'anni una rivelazione estremamente importante: deve capire come dire a sua figlia che suo fratello maggiore è in realtà il suo padre biologico.
Vediamo come la donna si è trovata in questa spinosa situazione, secondo quanto riportato dal Mirror.
La mamma ha chiesto aiuto alla rubrica Dear Therapist del quotidiano The Atlantic per il suo problema: non sapeva proprio come dare la notizia alla figlia ormai 30enne, sapendo bene che la rivelazione avrebbe potuto causarle uno choc da cui è difficile riprendersi.
Nella lettera inviata, la donna - che ha deciso di rimanere anonima - spiega come è possibile che si ritrovi in una situazione simile e mette in chiaro che non è così strano come può sembrare.
La volontà dei novelli sposi di mettere su una loro famiglia aveva però presto incontrato un ostacolo: lui aveva subito una vasectomia molti anni prima, dopo la nascita del secondo figlio, e dunque la procedura non poteva più essere annullata.
Per aggirare il problema, hanno pensato allora di ricorrere alla banca del seme. Tuttavia, pensandoci bene, anziché affidarsi a un donatore anonimo e sconosciuto, hanno deciso di chiedere a uno dei figli che l'uomo aveva avuto dal primo matrimonio. La mamma ammette di aver pensato che questa fosse la scelta più giusta da fare dato che offriva garanzie sul suo stato di salute. In più, in questo modo il bambino avrebbe avuto i geni del papà.
Il problema, tuttavia, è relativo al fatto che la figlia non è mai stata informata di questa decisione e non sa che il suo fratellastro è in realtà il suo padre biologico. Dopo trent'anni, la mamma non è ancora riuscita a trovare il modo per darle la notizia e col passare del tempo si è fatto sempre più difficile.
Nella lettera, la donna scrive: «Nostra figlia ha 30 anni, adesso. Come faccio a dirle che suo padre è suo nonno, suo fratello è suo padre, sua sorella è sua zia e suo nipote è il fratellastro? Io e mio marito siamo in ansia e confusi, non sappiamo come fare. Poi, è particolarmente difficile per mio marito perché vuole che nostra figlia sappia che per lui sarà sempre e comunque il papà».
La risposta alla lettera è arrivata da Lori Gottlieb, psicoterapista. Fondamentalmente, il consiglio che ha dato alla donna è di dire alla figlia come stanno le cose in maniera più semplice e chiara possibile, prima ancora di pensare alle scuse. «Mentre rifletti su come gestire la conversazione in maniera onesta», scrive l'esperta, «tieni a mente che ci sono due verità che tua figlia dovrà assorbire allo stesso tempo: la persona che chiama "fratello" è il suo padre biologico e coloro che chiama "genitori" le hanno mentito per 30 anni».
Infine, Lori dice alla mamma di prendersi piena responsabilità per ciò che è successo e non cercare scuse per giustificare le loro azioni. Per di più, sarà necessario informare anche il figlio (e padre!) del fatto che la verità sarà presto rivelata.