Silvia e Eveline Dellai, nate a Villamontagna trent'anni fa, gemelle. Segni particolari: regine dell'hard. Dalla provincia di Trento si sono trasferite a Praga con i genitori quando avevano 7 anni, e a 21 hanno fatto il loro debutto nel mondo del porno. Ma non parliamo di OnlyFans: loro lavorano su veri set, con veri registi e professionisti del settore, e della piattaforma per adulti non hanno una buona considerazione. «Una fregatura. Chi sbarca su OnlyFans vuole soldi facili e spera di essere notata. Invece nessuno ti prende perché questo sito ha bruciato il business», dicono. Molto meglio il mondo dell'hard, «più pulito di Hollywood».
Silvia e Eveline si sono raccontate in un'intervista al Corriere del Trentino. Recentemente sono tornate per quelche settimana in Italia, dove sono nate e hanno passato i primi anni dell'infanzia, e non hanno perso occasione per riassaporare pizza e canederli. Pochi gli incontri con quanti le hanno conosciute da bambina, ma nessun giudizio nei confronti del loro lavoro: «Chi prima ci giudicava, ora si è affezionato a noi. Forse ci tenevano a distanza per proteggere la nonna che ora è mancata».
Le gemelle Dellai hanno le idee chiare sul loro futuro: Silvia è aperta a nuove esperienze al di fuori del mondo del porno e sogna di fare la dj, mentre Eveline resta fedele alla sua carriera e non ha altri obiettivi.
In numeri, si traduce in cifre da capogiro: «Per un party a Dubai ci hanno dato anche 20mila euro», dice Silvia. «Poi c'è chi manda soldi senza chiedere nulla in cambio. Abbiamo un super-fan, un giovane medico di Filadelfia, che da sei mesi manda bonifici quotidiani solo perché ci vuole bene: è arrivato a mandare settemila euro in un giorno», aggiunge Eveline.
Per quanto riguarda porno, social e minori, le due sorelle sono d'accordo con il mentore Rocco Siffredi: ««Devono vietare il porno e TikTok: i ragazzini credono a quello che vedono ma nell'hard non è affatto come sembra: siamo attori, adulti e consenzienti, recitiamo una parte per lavoro, siamo pagati e diamo il consenso a girare solo alcune scene. Possiamo fermare le riprese in qualsiasi momento. Nessuno soffre o gode: è un film, è finzione».
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