Lina Sastri abita a Napoli, quartiere di San Lorenzo. E «a San Lorenzo ho girato La casa di Ninetta che è il mio primo film da regista, andrà a marzo al Festival di Bari, l’ho anche scritto, coprodotto e ho una piccola parte. La protagonista è Ninetta, mia madre, il film è dedicato a lei». Al Corriere della Sera Lina racconta la sua città. Una città vissuta fino a 17 anni prima di andare a Roma, a fare l'attrice. «Di Napoli ho ricordi mescolati, si giocava per strada, mio padre c’era e non c’era, perché si rifece una vita in Brasile, faceva il magliaro, ebbe altri due figli da una donna bianca e una nera che non ho mai visto. Noi l’abbiamo saputo dopo della seconda famiglia. Di mio padre ricordo l’assenza e il carattere difficile».
Lina non ha mai parlato di suo fratello Carmine. «Era più grande di me, ha fatto tante cose, era una specie di pirata.
Una città che è tornato ad amare. «Di Napoli, superata un po’ di puzza adolescenziale sotto al naso, ho tutto quello che mi ha dato, la lingua, la mamma, la musica, la sua imprevedibilità e incostanza, la sua essenza di città di mare dove si agitano colori diversi».
Lina Sastri è stata sposata una volta. Ma per poco. Molto poco: «Sei mesi, con Ruben Celiberti, ballerino e cantante argentino. Non ricordo nemmeno quando ci sposammo. Litigavamo sempre. Una volta andai a Buenos Aires e tornai il giorno dopo». Un matrimonio senza aver vissuto il piacere di una maternità: «Figli non he ho avuti... È stato un grande dolore. Doveva andare così».
Di recente Lina ha partecipato a Ballando con le stelle: «Un'esperienza piacevole ma difficile. Era il 2020, è stato il lavoro sotto Covid. Mio fratello vi morì in quelle settimane. Non avevo pensieri liberi, convivevo col dolore. E non sono brava a fare il personaggio televisivo».