Afragola: uccise il compagno violento della donna che amava. Tradito dal Dna sul braccialetto elettronico della vittima

La pista passionale il movente del delitto

Un'immagine della colluttazione prima dell'omicidio
Un'immagine della colluttazione prima dell'omicidio
Lunedì 10 Luglio 2023, 14:23 - Ultimo agg. 14 Luglio, 14:31
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Prima il litigio, dopo l'agguato a colpi di pistola. Ma il suo Dna è finito sul braccialetto elettronico della vittima, così come la lite è stata ripresa dalle telecamere di videosorveglianza

Nell'ambito di indagini dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, i carabinieri della Compagnia di Casoria, nella mattinata odierna, hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli Nord nei confronti di un 48enne, residente in Cardito, raggiunto da gravi indizi di colpevolezza con riferimento all'omicidio di Raffaele Balsamo, verificatosi l'1 giugno 2022 ad Afragola. L'uomo accusato di omicidio, invece, all'atto dell'esecuzione dell'ordinanza cautelare, si trovava detenuto in carcere per altro procedimento.

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La vittima, al momento dell'omicidio, era agli arresti domiciliari presso l'abitazione della compagna. Subito dopo, con l'intervento della Centrale Operativa dei Carabinieri, venivano avviate le attività di indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, con un immediato sopralluogo, i rilievi tecnici da parte di personale specializzato e il sequestro dell'immobile e di una serie di effetti personali rinvenuti nel cortile antistante l'abitazione.

Le indagini, compiute anche attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, proseguivano con l'acquisizione e l'analisi di immagini riprese da impianti di video-sorveglianza, nonché con l'escussione di un considerevole numero di soggetti, quali persone informate dei fatti. Veniva quindi disposta l'acquisizione di tabulati di traffico telefonico e telematico.

Attraverso la visione delle immagini riprese da un impianto di video-sorveglianza esistente nello stesso cortile condominiale, dove insiste l'abitazione della vittima, si è accertato come, alcuni minuti prima dell'omicidio, la vittima avesse avuto una violenta colluttazione con la persona oggetto oggi di ordinanza cautelare.

Successivamente, l'analisi degli oggetti sequestrati all'interno cortile, con operazioni affidate a personale specializzato del RIS di Roma, consentiva di attribuire un braccialetto all'indagato. Sull'oggetto, che recava incise due lettere intervallate da un cuore, veniva difatti rilevato il DNA dell'indagato. La visione delle immagini consentiva di comprendere come ad avere la meglio nella lite fosse stata la vittima. 

A distanza di circa tredici minuti dalla colluttazione, un veicolo - del tutto compatibile con quello dell'indagato - veniva ripreso da alcune telecamere mentre faceva ritorno presso l'abitazione della vittima, che di li a poco veniva ucciso, bersagliato da più colpi d'arma da fuoco, che venivano uditi distintamente dai residenti della zona.

La presenza sul posto dell'indagato, sia all'atto della lite che all'atto dell'esplosione dei colpi d'arma da fuoco, trovava ulteriore conferma nelle risultanze dei tabulati telefonici acquisiti. Le indagini, nonostante il clima di forte reticenza da parte delle persone a conoscenza dell'accaduto, consentivano di comprendere come la compagna della vittima fosse stata in passato sentimentalmente legata all'indagato. L'incrinarsi del rapporto tra la vittima e la sua compagna, con continue liti - accese e violente - sarebbe stato riferito all'indagato che avrebbe deciso di affrontare la vittima per chiedere conto dei suoi comportamenti.

Sono in corso accertamenti tesi a chiarire l'ulteriore posizione di un altro soggetto, identificato, presente sul posto all'atto della colluttazione e ripreso dalle telecamere, nonché accertamenti volti a comprendere dove fosse custodita l'arma utilizzata per il delitto.

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