La ministra Bernini a Caivano, apre il Festival dell'arte e della scienza: «Orientiamo i ragazzi al futuro»

«Il progetto del governo su Caivano è serio e destinato a produrre risultati che rimarranno sul territorio. Siamo qui per rimanere»

La ministra Anna Maria Bernini
La ministra Anna Maria Bernini
di Marilicia Salvia
Sabato 16 Dicembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 17 Dicembre, 09:30
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Si chiama Art & Science across Italy, è un progetto europeo organizzato dall'Istituto italiano di Fisica nucleare e dal Cern di Ginevra e da oggi farà tappa a Caivano, negli spazi dell'istituto comprensivo Milani scelto dal ministero dell'Università e della Ricerca come sede del Festival della Scienza, delle Arti, della Cultura e dello Sport che, annunciato dalla ministra Anna Maria Bernini durante la sua prima visita avvenuta il 13 ottobre scorso, sarà inaugurato stamattina alla sua presenza. Un Festival con pochi fronzoli, nessuno spettacolo a parte un'esibizione dei ragazzi di Mare Fuori e un concerto dell'orchestra Nonetto Jazz' del Conservatorio di Napoli, diretta dal maestro Marco Sinnini: al centro i temi dell'innovazione, nella mente degli organizzatori l'intento di potenziare il contrasto all'abbandono scolastico e di rafforzare allo stesso tempo l'azione di orientamento degli adolescenti, presentando loro in una veste originale e accattivante le opportunità di formazione universitaria. La stessa presenza dei concertisti jazz è stata pensata - spiegano al Mur - nella convinzione che la musica, come l'arte e la danza, abbia un ruolo importante nella crescita culturale dei giovani. Il governo mette così un altro tassello al suo posto, nel grande mosaico della rigenerazione urbana, sociale, amministrativa messo in cantiere per questa città devastata da decenni di strapotere della camorra, strangolata dal malaffare della politica e avvelenata dal degrado anche morale che ha favorito le violenze e gli abusi sui minori del Parco Verde. Un cambiamento che si sta manifestando anche nella geografia dei luoghi, ora che il boschetto dove sono stati consumati gli stupri del branco è diventato un parco pubblico e nell'attiguo ex centro sportivo Delphinia sta andando avanti l'opera di cantierizzazione - lo ha confermato ieri il presidente di Sport e Salute, Marco Mezzaroma - per i lavori di ristrutturazione da completare entro l'estate.

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Si concluderà la prossima estate anche questo Festival, che il ministero dell'Università ha concepito in tre tappe: dopo l'inaugurazione di stamattina, sono previsti due nuovi eventi, uno in primavera e l'ultimo alla fine dell'anno scolastico. «Il progetto del governo su Caivano è serio e destinato a produrre risultati che rimarranno sul territorio. Con questo Festival abbiamo iniziato un'operazione di orientamento alla formazione accademica che ci porterà a fare arrivare l'Università a Caivano. Siamo qui per rimanere», dice Bernini. Il Mur infatti sta proseguendo nel lavoro di cernita degli immobili presenti sul territorio di Caivano che, nel breve-medio periodo, saranno affidati alle Università campane - insieme a un finanziamento di cinque milioni - perché diventino sede di attività formative «in considerazione delle esigenze del territorio, delle sue problematiche ma anche delle sue eccellenze», è l'auspicio che trapela dagli uffici della ministra. Perché il cambiamento vero non può che venire dai residenti, e soprattutto dai giovani di Caivano, che dal canto loro stanno accogliendo con interesse, ma anche con un certo stupore e istintiva diffidenza, le novità in arrivo dopo tanto abbandono. C'è curiosità per le installazioni da oggi visitabili nella scuola Milani, che costituiscono una selezione delle oltre 1.600 opere realizzate, a partire dal 2016, attraverso un percorso cui hanno partecipato più di 12mila studenti delle scuole superiori di tutto il Paese, invitati a realizzare una composizione artistica su uno dei temi scientifici affrontati durante la fase di formazione. Pittura, danza, scrittura, composizioni e video musicali hanno così tradotto il linguaggio della scienza: i lavori migliori parteciperanno a maggio alla mostra “I colori della scienza” che sarà allestita al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, mentre gli artisti-scienziati premiati parteciperanno a master al Cern di Ginevra e nelle sedi dell'Istituto nazionale di fisica nucleare.

Il messaggio è chiaro: se si studia, se si coltiva il proprio talento, si arriva lontano. Nessun destino è già scritto, neanche quello di Caivano. 

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