Decreto Caivano, è duello: «Ora vigilare sulle risorse»

Primo sopralluogo del commissario Ciciliano con il ministro dello Sport Abodi

Il ministro per lo Sport, Andrea Abodi con il commissario alla riqualificazione di Caivano Fabio Ciciliano ed il parroco Maurizio Patriciello
Il ministro per lo Sport, Andrea Abodi con il commissario alla riqualificazione di Caivano Fabio Ciciliano ed il parroco Maurizio Patriciello
di Lorenzo Calò
Sabato 9 Settembre 2023, 09:00 - Ultimo agg. 19:14
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La tentazione è forte, quella di gridare «miracolo a Caivano». Ma il day after al Parco Verde, dopo l'approvazione, giovedì in Consiglio dei ministri, del Dl (l'iter di conversione dovrebbe partire dal Senato mentre alla Camera approderà, contestualmente il Dl Mezzogiorno) è scandito dalla cautela e dalla speranza. Lo si capisce dallo scambio di battute tra il ministro dello Sport Andrea Abodi, arrivato ieri per un sopralluogo al centro Delphinia che il governo si è impegnato a rimettere in sesto entro la metà del 2024, e il parroco anti-camorra don Maurizio Patriciello. «Ora o mai più. Vediamo questo miracolo», ha detto il sacerdote. «Posso garantire il massimo impegno. Per i miracoli, non so», ha risposto Abodi. «Non si preoccupi, neanche Gesù all'inizio faceva miracoli», lo ha rassicurato il religioso. Fatto è che la prima impressione del commissario Fabio Ciciliano, fresco di nomina governativa, invita alla cautela. Sarà lui l'interfaccia tra governo e territorio, un «lavoro di squadra» confermato anche dal prefetto di Napoli Claudio Palomba. L'input di Palazzo Chigi è chiaro: su Caivano il premier Giorgia Meloni ci ha messo la faccia, lo Stato non solo deve mostrare i muscoli e garantire ordine e sicurezza ma è chiamato a intervenire per migliorare le condizioni di vivibilità sociale, vincere il degrado, offrire opportunità di lavoro, spazi di istruzione, luoghi di socialità. «Siamo qui con lo spirito della speranza, la missione è quella di cercare di restituire al territorio questo centro sportivo polivalente, ma non solo», si è limitato a dire Ciciliano. Le difficoltà sono molte, gli ostacoli anche. Ne è consapevole anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi: «Le complessità di questo fenomeno sono tali che non è che pensavamo che con un tratto di penna queste si potessero cancellare - ha detto - Le difficoltà del disagio minorile sono tali, soprattutto in aree come quelle di Napoli e Palermo. Però è stato un passaggio importante. Noi abbiamo inaugurato un'attenzione che sia anche volta all'intensificazione del controllo del territorio e di contrasto di certi fenomeni». 

Il centrodestra difende il Dl Caivano e rivendica il merito di aver posto in essere, in maniera rapida, attenzione e incisività dopo la terribile vicenda della catena di violenze sulle due cuginette del Parco Verde. Non dello stesso segno la posizione di Pd e M5s mentre profonde riserve sono state espresse dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, a cominciare dall'opportunità di istituire la figura di un commissario. «Il governo ha messo in campo una prima iniziativa di carattere diciamo militare rivolta alla sicurezza - ha detto il governatore - Avevo detto alla Meloni, attenzione a non fare interventi episodici.

C'è stato un segno di attenzione ma è insufficiente», sottolinea. La stoccata del governatore è sull'imputabilità dei minori: «Quando arrivi al punto che ragazzi di 16 anni sparano e uccidono, devi intervenire in maniera repressiva abbassando l'età dell'imputabilità». De Luca poi definisce «sbagliata e sconclusionata» la scelta del governo di nominare un commissario: «Volete recuperare Caivano e nominate uno da Roma? - ha commentato - Dovete impegnare le istituzioni territoriali altrimenti non si cambiano mai, non maturano mai neanche la capacità amministrativa perché un conto è parlare un conto è cambiare le cose». Quanto alla Regione, uno dei primi passi andrà nella direzione di offrire una formazione specifica per i ragazzi del posto che non hanno completato il percorso scolastico. «Si tratta di formazione professionale nel campo dell'estetica, della sanità, sono corsi di formazione che durano da 1 a 3 anni che hanno coinvolto ragazzi giovanissimi e che garantiscono opportunità di lavoro», ha spiegato il presidente della Regione.

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Per la ristrutturazione del centro sportivo e del campo di calcio del comune a nord di Napoli il governo ha stanziato 30 milioni, soldi che a giudizio di don Patriciello potrebbero attrarre gli interessi della malavita. «Bene, abbiamo avuto questo decreto - dice - certamente poteva essere fatto meglio, ad esempio il fatto che la pornografia non abbia trovato posto mi ha fatto molto soffrire, perché quando la famiglia latita, ci pensa la strada e ci pensano i telefonini». E se per il leader di Iv Matteo Renzi «il governo è in cerca di like, per ogni episodio di cronaca ci fanno un decreto», a detta di Stefano Caldoro, capo dell'opposizione di centrodestra in Consiglio regionale, «la risposta del governo Meloni è stata immediata. Dal premier interventi concreti. È evidente che il tema delle periferie è complesso, ma la direzione è quella giusta». Sul rilancio, anche infrastrutturale, delle opportunità di cultura e formazione insiste anche Luciano Schifone, consigliere del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: «Da una parte lo sforzo che il governo sta facendo per sostenere la scuola e lo sport - ha detto Schifone - dall'altra il presidio attivo della cultura certamente costituiranno gli elementi fondamentali per il riscatto di Caivano, che potrà diventare un modello per tutte le aree a rischio». 

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