La tentazione è forte, quella di gridare «miracolo a Caivano». Ma il day after al Parco Verde, dopo l'approvazione, giovedì in Consiglio dei ministri, del Dl (l'iter di conversione dovrebbe partire dal Senato mentre alla Camera approderà, contestualmente il Dl Mezzogiorno) è scandito dalla cautela e dalla speranza. Lo si capisce dallo scambio di battute tra il ministro dello Sport Andrea Abodi, arrivato ieri per un sopralluogo al centro Delphinia che il governo si è impegnato a rimettere in sesto entro la metà del 2024, e il parroco anti-camorra don Maurizio Patriciello. «Ora o mai più. Vediamo questo miracolo», ha detto il sacerdote. «Posso garantire il massimo impegno. Per i miracoli, non so», ha risposto Abodi. «Non si preoccupi, neanche Gesù all'inizio faceva miracoli», lo ha rassicurato il religioso. Fatto è che la prima impressione del commissario Fabio Ciciliano, fresco di nomina governativa, invita alla cautela. Sarà lui l'interfaccia tra governo e territorio, un «lavoro di squadra» confermato anche dal prefetto di Napoli Claudio Palomba. L'input di Palazzo Chigi è chiaro: su Caivano il premier Giorgia Meloni ci ha messo la faccia, lo Stato non solo deve mostrare i muscoli e garantire ordine e sicurezza ma è chiamato a intervenire per migliorare le condizioni di vivibilità sociale, vincere il degrado, offrire opportunità di lavoro, spazi di istruzione, luoghi di socialità. «Siamo qui con lo spirito della speranza, la missione è quella di cercare di restituire al territorio questo centro sportivo polivalente, ma non solo», si è limitato a dire Ciciliano. Le difficoltà sono molte, gli ostacoli anche. Ne è consapevole anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi: «Le complessità di questo fenomeno sono tali che non è che pensavamo che con un tratto di penna queste si potessero cancellare - ha detto - Le difficoltà del disagio minorile sono tali, soprattutto in aree come quelle di Napoli e Palermo. Però è stato un passaggio importante. Noi abbiamo inaugurato un'attenzione che sia anche volta all'intensificazione del controllo del territorio e di contrasto di certi fenomeni».
Il centrodestra difende il Dl Caivano e rivendica il merito di aver posto in essere, in maniera rapida, attenzione e incisività dopo la terribile vicenda della catena di violenze sulle due cuginette del Parco Verde. Non dello stesso segno la posizione di Pd e M5s mentre profonde riserve sono state espresse dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, a cominciare dall'opportunità di istituire la figura di un commissario. «Il governo ha messo in campo una prima iniziativa di carattere diciamo militare rivolta alla sicurezza - ha detto il governatore - Avevo detto alla Meloni, attenzione a non fare interventi episodici.
Per la ristrutturazione del centro sportivo e del campo di calcio del comune a nord di Napoli il governo ha stanziato 30 milioni, soldi che a giudizio di don Patriciello potrebbero attrarre gli interessi della malavita. «Bene, abbiamo avuto questo decreto - dice - certamente poteva essere fatto meglio, ad esempio il fatto che la pornografia non abbia trovato posto mi ha fatto molto soffrire, perché quando la famiglia latita, ci pensa la strada e ci pensano i telefonini». E se per il leader di Iv Matteo Renzi «il governo è in cerca di like, per ogni episodio di cronaca ci fanno un decreto», a detta di Stefano Caldoro, capo dell'opposizione di centrodestra in Consiglio regionale, «la risposta del governo Meloni è stata immediata. Dal premier interventi concreti. È evidente che il tema delle periferie è complesso, ma la direzione è quella giusta». Sul rilancio, anche infrastrutturale, delle opportunità di cultura e formazione insiste anche Luciano Schifone, consigliere del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: «Da una parte lo sforzo che il governo sta facendo per sostenere la scuola e lo sport - ha detto Schifone - dall'altra il presidio attivo della cultura certamente costituiranno gli elementi fondamentali per il riscatto di Caivano, che potrà diventare un modello per tutte le aree a rischio».