Gragnano, risplende la Valle dei Mulini: il progetto da oltre un milione di euro

Gragnano, risplende la Valle dei Mulini: il progetto da oltre un milione di euro
Gragnano, risplende la Valle dei Mulini: il progetto da oltre un milione di euro
di Barbara Pia Vadalà
Mercoledì 31 Gennaio 2024, 11:24 - Ultimo agg. 1 Febbraio, 07:05
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Un'immersione tra storia e natura. La Valle dei Mulini torna a risplendere. Continua il processo di valorizzazione del luogo, riconosciuto su scala mondiale, come la Capitale della Pasta.

Gragnano, città in provincia di Napoli, vanta una lunga tradizione della pastificazione: a partire dall'epoca romana, il territorio gragnanese divenne luogo principale per la produzione di farine. Le acque del torrente Vernotico defluivano verso la cosidetta «Valle dei Mulini» ed, azionando le pale e macinando il grano, venivano create le farine le quali, trasformate poi in pane, diventavano elemento fondamentale per la nutrizione delle popolazioni delle città limitrofe, quali Stabiae, Pompei ed Ercolano.

La pasta, conosciuta anche come «oro bianco» era in passato un alimento poco diffuso fino a quando, in seguito alla carestia che ha colpito il Regno di Napoli, divenne alimento fondamentale grazie alle sue qualità nutritive.

L'industria pastaia di Gragnano venne portata al successo anche grazie alla presenza di ben trenta mulini ad acqua, dei quali è possibile visitare alcuni ruderi. Con il passare degli anni, la Valle dei Mulini e la sua attività divennero la principale fonte di sostentamento per nutrire gli abitanti della città di Napoli e le popolazioni confinanti. La Valle dei Mulini divenne un punto strategico tanto da essere coinvolto nella rivolta di Masaniello, nel 1647.

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L'apice dell'attività fu raggiunto quando, nel 18esimo secolo, quasi trenta mulini apparenti a diverse famiglie come i Quiroga o gli Scola, macinavano oltre centomila quintali di grano all'anno.

Circa un secolo dopo, nel 1800, la nuova industria della pasta sostituì i mulini, i quali realizzavano farina di grano tenero.

Ad aggravare maggiormente la situazione fu un'imposta del 1869 che imponeva il pagamento di una quota in base ai numeri di giri della macina: fu così che, nel 1940, i mulini cessarono definitivamente la propria attività. Quest'ultimi vennero ricoperti di dalla vegetazione ma, la loro interessante conformazione architettonica, rende la Valle dei Mulini un interessante esempio di archeologia industriale. A partire dagli anni 2000, l'intera valle è diventata luogo di interesse per turisti provenienti da tutto il mondo. Ad oggi, Gragnano ed i suoi luoghi ricchi di storia vantano la presenza di migliaia di turisti interessati a scoprire i luoghi dove la pasta, uno degli alimenti più amati e consumati al mondo, è nata. 

Il Comune, con il significativo aiuto dei cittadini, è costantemente impegnato per far risplendere i magnifici luoghi, talvolta nascosti, di Gragnano. 

Tra gli obiettivi del comune gragnanese c'è la valorizzazione dell'incantevole Valle dei Mulini, luogo che, in passato, è stato fondamentale per lo sviluppo dell'intera regione e che, ad oggi, cade in rovina. Dopo circa 70 anni di inattività, i mulini, diventati ormai affascinanti ruderi, possono tornare, grazie ad un progetto di restauro, ad aver una nuova vita.

La Città di Gragnano, infatti, è stata ammessa a un finanziamento da 1,2 milioni di euro grazie al progetto connesso alla misura «digitalizzazione, innovazione, cultura e turismo».

Gragnano e la Valle dei Mulini rappresentano per il nostro territorio un simbolo della nostra storia. Bisognerà quindi portare quest'ultime a risplendere e far si che possano diventare un punto di riferimento per chiunque abbia voglia di calarsi a pieno in secoli di storia.

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