La maledizione di Pompei: «Ho trafugato reperti, sono giovane e ho il cancro: li restituisco»

La lettera choc inviata con i resti della città antica al direttore Zuchtriegel

La lettera inviata a Zuchtriegel
La lettera inviata a Zuchtriegel
di Susy Malafronte
Giovedì 11 Gennaio 2024, 17:17 - Ultimo agg. 12 Gennaio, 13:30
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È giovane e ha il cancro. E i medici le hanno detto che si tratta di sfortuna. «È la maledizione della Pompei antica che mi ha colpito dopo aver trafugato tre reperti dalla città sepolta». Così si presenta una giovane turista straniera, anonima, nel biglietto di scuse inviato al direttore del Parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel, allegato al pacco contenente i reperti archeologici restituiti.

La sua speranza è di cacciare via la “maledizione” e guarire dal cancro. «Non sapevo della maledizione.

Non sapevo che non avrei dovuto prendere delle pietre. Nel giro di un anno mi sono accorta del cancro. Sono giovane e sana e i medici dicono che è solo sfortuna. Per favore accetta le mie scuse e questi pezzi. Mi dispiace», è il testo del biglietto che Zuchtriegel ha ricevuto e postato su X.

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«Caro anonimo mittente di questa lettera… le pietre pomice sono arrivate a Pompei… ora in bocca al lupo per il tuo futuro & in bocca al lupo, come diciamo in Italia» è il messaggio che Zuchtriegel ha diretto al turista con la speranza di ridargli fiducia per un futuro in salute.

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