Marigliano, prof picchiata a scuola: «Io aggredita da un alunno violento ma per qualcuno la colpa è mia»

«Ha tentato di dare fuoco al banco, mi ha spinto e mi ha sferrato il pugno»

L'istituto Manlio Rossi Doria di Marigliano
L'istituto Manlio Rossi Doria di Marigliano
di Carmen Fusco
Domenica 26 Novembre 2023, 09:00
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«Ha tentato di dare fuoco al banco con del liquido infiammabile, presumo disinfettante per le mani. È stato un attimo, mi sono girata e le fiamme si stavano propagando sul giubbino dell'alunno seduto davanti. Di fronte alla mia reazione si è alzato ed venuto contro di me. Mi spingeva ed io ho cercato di allontanarlo: è stato allora che mi ha sferrato il pugno. Nella situazione surreale mi ha protetto la cattedra: se non ci fosse stata sarei caduta a terra. Ho visto nero, ma poi mi sono ripresa»: a parlare è L.P., la docente del Manlio Rossi Doria di Marigliano che giovedì scorso è stata aggredita da un alunno di 15 anni mentre era in aula. La professoressa ha 64 anni, è laureata in storia e filosofia e ha scelto di svolgere la funzione di insegnante di sostegno nella scuola dov'è arrivata proprio quest'anno, così come il ragazzo che si è reso protagonista del gesto di violenza.

Professoressa, cosa è successo dopo?
«Sono stata soccorsa da una mia collega e amica, poi ho informato la dirigenza e ho chiamato prima i carabinieri e poi l'ambulanza del 118 che mi ha trasferita al pronto soccorso di Nola, dove sono stata medicata e dove il medico si è pronunciato con una prognosi di sette giorni, salvo complicazioni».

Le era mai capitato un episodio analogo?
«Mai, eppure ho sempre lavorato in realtà difficili, di frontiera, confrontandomi con studenti a rischio che hanno i genitori in carcere.

Nella mia lunga esperienza di docente di italiano sono stata anche in una scuola del rione Salicelle di Afragola, mentre fino allo scorso anno ho insegnato al Dalla Chiesa, sempre ad Afragola. Lì sono stata impegnata in un progetto per la dispersione scolastica rivolto a ragazzi difficili che frequentano il corso serale: ho insegnato italiano attraverso il teatro raggiungendo ottimi risultati. Proprio ieri la dirigente della mia ex scuola mi ha inviato i saluti di uno di quegli studenti che ha effettuato un importante recupero».

È fiera del suo lavoro?
«Non voglio medaglie, faccio il mio dovere con passione e dedizione ma nemmeno il pugno dell'abbandono e dell'omissione da parte di chi vede e fa finta di niente».

Lo studente che l'ha aggredita aveva già assunto comportamenti analoghi in precedenza?
«È uno studente che offende, che dice parolacce, che aggredisce fisicamente e verbalmente. Il pericolo maggiore è che altri ragazzi potrebbero emularlo».

Si aspetta provvedimenti esemplari?
«Mi aspetto che si perseguano forti iniziative di prevenzione per evitare che passino messaggi fuorvianti. Non possiamo fare dello studente che mi ha dato il pugno un eroe negativo di fronte alla scolaresca».

Perché non ha denunciato?
«Sto valutando il da farsi con il mio legale. Al momento mi sto preoccupando di ristabilirmi fisicamente e psicologicamente, poi ci penserò».

Le sono arrivate le scuse? La madre dell'alunno l'ha chiamata?
«Non mi ha chiamato nessuno. La mamma del ragazzo è stata avvisata dell'accaduto dopo l'arrivo dei carabinieri».

Quando tornerà in classe?
«Non lo posso sapere, mi serve tempo per riprendermi. Mi sono sentita accerchiata da informazioni distorte, colpevolizzanti. È come se quel pugno me lo fossi cercato perché non avrei dovuto rimproverare un ragazzo che ha dato fuoco al banco». 

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