Irma Testa a Torre Annunziata: «La città può rinascere, va eliminato il marcio»

La campionessa all'inaugurazione del murales della boxe vesuviana

Irma Testa
Irma Testa
di Maurizio Sannino
Sabato 16 Marzo 2024, 08:25 - Ultimo agg. 12:40
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Tra un abbraccio e un selfie inaugura il murale che la raffigura trionfante insieme agli altri campioni della Boxe vesuviana. Nei suoi occhi la consapevolezza e la soddisfazione di una ragazza che ce l'ha fatta partendo da un quartiere, la «Provolera», che a Torre Annunziata è stato per decenni mortificato da degrado, abbandono e criminalità, e che oggi lentamente rivede la luce. Ogni volta che Irma Testa ritorna nel suo quartiere il bagno di folla è inevitabile. Lei, giovanissima, sa di appartenere alla storia di questo sport e di questa città, ma, come sempre, si veste di umiltà. I trionfi sono stati riposti nel cassetto dei ricordi. Nel suo radar ora c'è solo un obiettivo: Parigi 2024. 

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Irma, sei cresciuta in questo quartiere, e in questa palestra che continua a sfornare campioni e a lavorare nel sociale. Come definiresti la Boxe vesuviana? Un piccolo miracolo? O un segnale di speranza che si rinnova?
«I miracoli non esistono.

E mi sembra sbagliato anche chiamarlo segnale di speranza. Esiste una forza che ti trascina. È semplicemente la forza dello sport che può fare questo ed altro. Una forza che riesce ad aiutare i giovani nel perseguire ed alimentare il loro sogno. La Boxe vesuviana, che mi ha letteralmente salvata, ha sempre operato nel sociale e salvato tanti giovani e soprattutto le famiglie di questi ragazzi. Il maestro Lucio Zurlo rappresenta lo sport, nel senso più nobile del termine». 

Perché ha salvato anche le famiglie?
«Oltre a dare un forte aiuto ai ragazzi, la palestra è stata sempre vicina alle loro famiglie. Tanti genitori sono tranquilli a casa perché pensano ai loro figli al sicuro, lontani dalle insidie della strada». 

Come vedi il futuro della tua città?
«Torre Annunziata ha tutto per riemergere. Ma per farlo deve "accorgersi" delle proprie bellezze e fare di tutto per valorizzarle. Bisogna ripartire dalle cose semplici, non continuare ad inseguire sogni impossibili e progetti all'avanguardia. A noi serve solo renderci conto della enorme ricchezza che abbiamo tra le mani». 

Basta questo per rinascere? Siamo a pochi mesi dalle elezioni dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose...
«Certamente no. Bisogna eliminare il marcio. Basterebbe che chiunque venisse chiamato a governare questa città, si ponesse come obiettivo quello di salvaguardare gli interessi dei cittadini e non quelli personali. E facesse ogni sforzo per combattere la piaga della criminalità». 

Quali potrebbero essere gli strumenti?
«Occorrerebbe lavorare tanto nel sociale. Ci vorrebbero altre palestre e scuole di vita come la Boxe vesuviana. Una maggiore attenzione verso i giovani, con progetti seri e duraturi».

La città è ricca di associazioni.
«Non possiamo più contare soltanto sulle associazioni. È ora di poter contare davvero sull'aiuto di tutti quelli che vogliono veramente bene a questa città».

Sul murale c'è uno spazio vuoto. È stato lasciato per l'ennesimo trionfo di Irma Testa?
«Spero possa essere riempito con il volto di Michele Baldassi, un altro grande talento della "Boxe vesuviana". Irma Testa già c'è, è una olimpionica e lavora per raccogliere altre soddisfazioni. La preparazione olimpica è una preparazione specifica che in questo caso va avanti da tre anni. Non ho tempo per pensare ai vecchi successi. Quello che è stato fatto fa parte dei ricordi». 

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