Acerra, una discarica nel sottosuolo: la brutta sorpresa durante i lavori

La denuncia dell'ambientalista Cannavacciuolo

Sorpresa durante i lavori discarica nel sottosuolo
Sorpresa durante i lavori discarica nel sottosuolo
di Pino Neri
Mercoledì 6 Marzo 2024, 08:33 - Ultimo agg. 10:56
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Ormai basta scavare anche ad appena un metro di profondità per trovare rifiuti di ogni sorta nel sottosuolo della zona industriale di Acerra. Qui ieri, nell'area Asi, a pochi passi dalla ex Montefibre e dal termovalorizzatore, la polizia municipale è stata costretta a sequestrare l'ennesima area contaminata, un appezzamento grande quanto un campo di calcio in cui è stata scoperta l'ennesima megadiscarica abusiva occultata sotto il terreno.

Lo spiacevole ritrovamento è stato fatto durante i lavori di realizzazione di un opificio da parte di un'azienda che opera proprio nel settore dei rifiuti e che si occupa del noleggio di macchinari per la raccolta differenziata. Mentre le ruspe del cantiere scavavano nel terreno sono state trovate valanghe di rifiuti stratificati. Secondo le prime indiscrezioni finora trapelate, nel sottosuolo del cantiere c'era ogni sorta di materiali di scarto: rifiuti solidi urbani, plastiche, inerti, gomme, scarti bruciati, bitumi e altre sostanze non identificabili a occhio nudo.

La polizia municipale di Acerra, giunta sul posto a seguito di una denuncia firmata dall'ambientalista Alessandro Cannavacciuolo dei volontari antiroghi, ha provveduto a sequestrare tutto il cantiere, ampio circa 10mila metri quadrati. È un sequestro preventivo che dovrà essere sottoposto al vaglio del tribunale di Nola. 

Da diversi giorni i volontari antiroghi stavano osservando la zona in cui alla fine sono stati trovati i rifiuti sepolti. «Abbiamo usato un drone per capire cosa stesse succedendo - racconta Michele Pannella, uno dei volontari -.

Le immagini catturate dalle telecamere del mezzo aereo ci hanno consentito di capire che i rifiuti emersi sono stati rimescolati al terreno e invece di essere smaltiti in modo corretto sono stati utilizzati come materiale di riempimento delle fondamenta dell'opera in costruzione». 

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Accuse comunque tutte da provare nelle apposite sedi ma che sono contenute nella denuncia degli ambientalisti a cui sono stati allegati i filmati registrati dal drone che documentano tutta la fase dei lavori nel cantiere. C'è rabbia e amarezza. «È mai possibile - si chiede Cannavacciuolo - che nessuno si sia mai accorto di quest'anomalia visto che i rifiuti emersi erano stati accatastati nel cantiere fino a formare vere e proprie collinette ben visibili dalla strada?».

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