Bagnoli, palazzo abbandonato e pericolante: «Due anni di segnalazioni mai ascoltate»

Bagnoli, palazzo abbandonato e pericolante: «Due anni di segnalazioni mai ascoltate»
di Ferdinando Gagliotti
Giovedì 15 Settembre 2022, 15:31 - Ultimo agg. 20:15
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Le transenne non nascondono il degrado, anzi. Ostacolano il passaggio dei pedoni sul marciapiede, che si ritrovano costretti a dover circolare sulla carreggiata col timore di finire urtati dalle automobili. Nel quartiere napoletano di Bagnoli, all’angolo tra via Bagnoli e via Diomede Carafa, c’è un edificio che da diversi anni è in stato di abbandono e rappresenta un significativo disagio per chi ci abita vicino.

Come ad esempio per Imma Romano, residente assieme ai figli e alla madre nel condominio di fianco all’immobile questione: «Questo problema esiste da circa due anni - racconta al Mattino -, cioè da quando è stato chiuso il passaggio a livello pedonale della fermata della Cumana di Bagnoli. Questo stabile ha circa trent’anni ed è pericolante: l’estate scorsa c’è stato un crollo di calcinacci e abbiamo chiesto aiuto alla protezione civile e ai vigili del fuoco. Questi, però, hanno semplicemente posto delle transenne nella zona del crollo, che pian piano si è trasformata in una sorta di pattumiera a cielo aperto. Le persone passano di qui e ci gettano i propri rifiuti: questo ha favorito il proliferare di ratti, insetti di ogni tipo e non solo».

Il problema dunque non è solo strutturale, ma anche igienico-sanitario. «Queste transenne hanno anche reso estremamente difficoltoso il passaggio dei pedoni, che devono sfiorare le auto per raggiungere Bagnoli.

Quando piove, poi, si allaga la strada e dobbiamo aspettare che questa riscenda. Chiediamo a chi di competenza di riportare questa situazione alla normalità».

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Le segnalazioni al Comune di Napoli, agli uffici della X Municipalità e all’ufficio igiene continuano da anni, ma restano inascoltate. Alcuni consiglieri comunali hanno promesso di installare una rete per evitare la caduta di nuovi calcinacci dallo stabile - appartenuto in passato all’agenzia immobiliare Gabetti -, ma il problema, secondo i condomini, si risolverebbe solo in parte.

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