Napoli Est, ancora fumarole a Barra: chiesto tavolo per l'emergenza

Attivisti e residenti tornano a protestare per le condizioni dell'ex campo Rom

L'ex campo rom di Barra
L'ex campo rom di Barra
di Alessandro Bottone
Mercoledì 13 Settembre 2023, 19:18
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C'è rabbia tra cittadini e attivisti della zona orientale di Napoli per le "fumarole" che si registrano nell'ex campo Rom di Barra interessato dagli incendi nel corso degli ultimi mesi. A distanza di molti giorni dai roghi restano ancora le criticità che preoccupano le migliaia di persone che abitano a ridosso dei terreni di via Mastellone per i quali si attende la messa in sicurezza.

É Ciro Borrelli, esponente del comitato per la bonifica dell'ex campo Rom, a sottolineare la persistenza delle "fumarole" e la costante puzza di materiale combusto percepita, in particolare, durante le ultime giornate, specie in serata, nelle strade e aree a ridosso di via Mastellone. L'attivista registra una forte rabbia tra i residenti che sono pronti a nuove forme di protesta come quella messa in campo nei giorni scorsi nei pressi dell'ex campo nomadi così da attirare l'attenzione degli enti locali competenti.

Questa mattina abitanti ed esponenti delle realtà associative hanno incontrato i rappresentanti della Municipalità di Napoli Est. All'assemblea erano presenti il presidente Sandro Fucito e diversi membri del Consiglio municipale. «La discussione iniziale è stata, come al solito, turbolenta ma comunque molto franca. È stato evidenziato che dopo due mesi l'amministrazione non ha fatto nulla», spiega Enzo Morreale che ha preso parte all'incontro durante il quale, insiste Morreale, «su proposta del presidente, abbiamo concordato, insieme ai consiglieri presenti di maggioranza e opposizione, che la municipalità nelle prossime ore promuoverà un confronto presso Palazzo San Giacomo coinvolgendo tutti i soggetti coinvolti: Comune, Municipalità, Vigili del Fuoco, Prefettura, Protezione Civile, Regione e una rappresentanza dei cittadini». «L'incontro dovrebbe svolgersi al massimo entro mercoledì prossimo.

Ci è stato anche chiesto di condividere un documento di proposte sottoscritto dalla Municipalità e dai comitati», spiega Morreale, presidente del comitato civico di San Giovanni a Teduccio.

La Municipalità di Napoli Est si farà portavoce delle istanze di comitati e residenti. «Abbiamo convenuto con i cittadini di richiedere un tavolo tecnico al Comune per realizzare, con la massima celerità, lo spegnimento delle fumarole, la garanzia del presidio h24 del sito, l'installazione di una centralina di monitoraggio degli indici di inquinamento come del resto già richiesto dalla municipalità», afferma il presidente Sandro Fucito che insiste: «Insieme condurremo la vertenza per assicurare i fondi per la bonifica. D'altro canto, è stata proprio la Municipalità, nel novembre 2021, a sollevare la questione e muovere le prime azioni. Non mi è sembrata una protesta ma, nelle forme e modi possibili, sicuramente da parte dei residenti una giusta richiesta di aiuto», precisa Fucito.

Il nodo della questione è proprio sulla disponibilità dei fondi che occorrono per rimuovere l'importante quantità di rifiuti accumulata sia da alcuni membri della comunità nomade - sgomberata ad agosto 2021 dopo il primo pesante incendio - e abbandonata con numerosi sversamenti illeciti nel corso degli ultimi mesi. Stando a Palazzo San Giacomo sono necessari oltre cinque milioni di euro per il recupero dei rifiuti e smaltimento dei rifiuti. Al momento non c'è alcuna certezza sulla disponibilità delle risorse economiche che potrebbero essere presto attivare attraverso l'interlocuzione con la Regione, così come spiegato dall'assessore comunale all'ambiente Vincenzo Santagada nel corso dell'ultima seduta di via Verdi.

Abitanti e rappresentanti delle associazioni insistono sulla necessità di far presto. «I comitati sono costantemente a lavoro da luglio e nel frattempo la partecipazione dei cittadini aumenta così come la rabbia e il malcontento per il nulla di fatto dell’amministrazione», afferma Mariarosaria De Matteo del comitato Barra r-esiste. «In itinere c'è un incontro con il prefetto che chiederemo per la prossima settimana e un'assemblea aperta ai cittadini che coinvolga anche alcuni docenti universitari. Non nascondo la mia profonda delusione per il modo indegno e antidemocratico con il quale il Sindaco sta gestendo questa catastrofe ambientale che colpisce la zona Est di Napoli», evidenzia De Matteo.

Sulla gravità della situazione insiste anche Mimmo Cordone, attivista di Potere al Popolo. «La situazione è molto grave sia per i miasmi ma anche per il menefreghismo da parte dell'amministrazione comunale e per l'incapacità dell'amministrazione municipale di organizzarsi: l'incontro di questa mattina è approdato a un ulteriore impegno e a un ulteriore documento», dice Cordone che evidenzia la sfiducia della popolazione verso la classe politica e la necessità di un confronto diretto tra cittadini ed esponenti della giunta di Palazzo San Giacomo. Il coordinatore territoriale per Napoli Est di Potere al Popolo, altresì, parla di rischio per la salute pubblica e la necessità di attivare la sorveglianza sanitaria e di un intervento radicale di bonifica dell'area di via Mastellone che faccia da apripista rispetto alle complesse attività da mettere in campo nell'intera area orientale di Napoli così da riqualificare e valorizzare il territorio.

Intanto consiglieri municipali e comunali insistono sulla necessità di mettere in sicurezza l’ampia area. In attesa delle risorse economiche utili per trattare i rifiuti accumulati, infatti, è indispensabile impedire accessi indesiderati e ulteriori abbandoni di materiali di ogni genere nelle strade intorno all’ex campo Rom e, quindi, le potenziali minacce di altri roghi.

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