Napoli, restyling a metà alla Ferrovia:
«Adesso sicurezza e decoro»

Napoli, restyling a metà alla Ferrovia: «Adesso sicurezza e decoro»
di Dario De Martino
Martedì 10 Agosto 2021, 08:37 - Ultimo agg. 11 Agosto, 10:00
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Sicurezza e decoro. Sono le priorità da cui ripartire per i cittadini della quarta Municipalità. Ma non solo. Oltre la cura quotidiana, l'area attende una valorizzazione promessa da anni e mai avvenuta. Tre i poli di attrazione principali da cui si può ripartire: il centro direzionale, la stazione centrale e l'albergo dei poveri. L'urlo che da chi vive ogni giorno il territorio arriva al prossimo sindaco è unanime: vogliamo tornare ad essere una continuazione del centro storico e non più l'inizio della periferia. Già perchè la Municipalità è tra le più composite dell'intera città. Si va dalle centralissime piazza Garibaldi e piazza Carlo III a Forcella fino ad aree di confine come via Stadera o l'area industriale di Gianturco.

Uno dei biglietti da visita della Municipalità e dell'intera città è proprio piazza Garibaldi. Attorno alla stazione centrale i nodi irrisolti sono tantissimi. A sentire i residenti, il restyling della piazza non ha portato l'atteso cambiamento. Nell'area del Vasto, ma il tema si allarga anche alle due porte della città (Porta Nolana e Porta Capuana), i problemi sono gli stessi da anni. Lo sa bene Roberto Ciampi, giovane gestore di un B&B nella zona e residente da ragazzino nel quartiere: «La sporcizia, la mancanza di cura e l'assenza di controlli sono i problemi più gravi. Dovremmo essere una città a vocazione turistica, ma la cartolina che presentiamo è quella di una suk». La sua attività ricettiva è penalizzata dal degrado che lo circonda: «Ricevo delle buone recensioni perchè ho puntato su me stesso, ma spesso i turisti si sono lamentati del degrado della zona». I comitati civici dell'area, di cui anche Ciampi ha fatto parte, si sono battuti a lungo per sollevare il tema della riqualificazione del Vasto. Poco, però, è stato fatto. «È migliorata la situazione per quanto riguarda la prostituzione - spiega Ciampi - ma per il resto i problemi sono tutti lì, a partire dallo spaccio».

Se il problema della prostituzione si è alleviato nell'area del Vasto, basta imboccare corso Meridionale perché l'emergenza esploda. Da tempo via Taddeo da Sessa, strada che costeggia il centro direzionale ed arriva a Gianturco, è territorio privilegiato delle prostitute. «Abbiamo presentato esposti su esposti a tutte le istituzioni ma nessuno è intervenuto in maniera seria», spiega Alessandro Ubaldo, esponente del comitato civico Centro Direzionale. Ma non certo solo prostituzione. Il centro direzionale vive anche altri disagi: «Lo stato di incuria del verde è la rappresentazione plastica dell'abbandono. Undici ettari di aiuole senza manutenzione è tutto secco», aggiunge Ubaldo. Tra le ipotesi per il rilancio in tanti hanno fatto riferimento all'idea di creare tra grattacieli un'area per la movida. «Significherebbe spostare qui i problemi che vivono altrove, aggiungendoli a quelli che già ci sono», dice a proposito Ubaldo.

L'altro punto nevralgico della Municipalità da cui ripartire è l'Albergo dei Poveri, al confine con il terzo parlamentino.

L'intera area dei quartieri San Lorenzo e Vicaria spera di rivivere una rinascita attraverso la valorizzazione di Palazzo Fuga per il quale sono pronti ad essere investiti i fondi del Pnrr. «Mi auguro di vedere, un giorno, piazza Carlo III rinascere con un museo all'interno del palazzo e una stazione della metro», dice Paolo Fusco animatore del comitato Vicaria. Fusco si è battuto a lungo anche per la sicurezza stradale in piazza Poderico. «Qui sono avvenuti quattro incidenti mortali negli ultimi tre anni - racconta Fusco - Bisogna intervenire al più presto». Anche nell'area dell'Arenaccia e del borgo di Sant'Antonio il tema del degrado s'avverte forte: «I giardinieri non esistono più, il verde è totalmente abbandonato. Per non parlare della presenza ogni estate di blatte e topi», chiude Fusco. La mancata cura del verde e il degrado sono temi forti anche in piazza Nazionale e da lì fino a via Stadera. Così come la sicurezza. «Bisogna lavorare per un controllo maggiore del territorio in tutta l'area», dice con forza Sandro Esposito, nonno della piccola Noemi, la bimba ferita nel 2019 in piazza Nazionale. Sandro vive da sempre con la moglie in via Stadera ed anche per quell'area si augura un'attenzione in più: «Il tram, per cui sono stati fatti i lavori, arriva ancora solo fino al cimitero. Sarebbe fondamentale riportarlo fino all'area del Purgatorio».

A proposito di sicurezza, chi battaglia da tempo per averne di più è l'associazione Annalisa Durante per il quartiere di Forcella. «Servono telecamere e illuminazione per la deterrenza. Ma soprattutto attività extrascolastiche». Questa la ricetta del presidente dell'associazione Pino Perna. Ma non solo. «Con la rete di associazioni Fare comunità abbiamo messo in campo tre progetti di riqualificazione del quartiere con la fondazione Banco Napoli. Sono progetti a costo zero per il Comune ma aspettiamo da dieci mesi l'autorizzazione. Così come aspettiamo ancora risposte per portare la raccolta differenziata nel quartiere», denuncia Perna. L'animatore dell'associazione dedicata alla 14enne vittima innocente di camorra chiede infine «un tavolo di quartiere in cui siano presenti tutti i livelli istituzionali e le associazioni del territorio, così da poter intervenire in modo efficace ed evitare i soliti problemi burocratici e i rimpalli di responsabilità».

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