Napoli Porta est, sfida possibile: «Ora maggioranza unita»

In aula l'Accordo di programma tra Comune, Regione e Fs-Sistemi urbani

Il progetto di Napoli Porta Est
Il progetto di Napoli Porta Est
di Luigi Roano
Mercoledì 2 Agosto 2023, 08:02 - Ultimo agg. 3 Agosto, 08:22
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Nel flop di ieri in Consiglio comunale è saltata tra le altre delibere - oltre alla riqualificazione del Rione Amicizia - quella della presa d'atto dell'Accordo di programma tra Comune, Regione e Fs-Sistemi urbani per Porta Est. Delibera che oggi alle 17 tornerà in Aula e che se approvata sdoganerebbe i primi 100 milioni - per un progetto che ne vale almeno 500 - per la realizzazione del «Nodo Intermodale Complesso di Napoli Garibaldi-Porta Est e la Rigenerazione Urbana delle aree ferroviarie». Insomma un gran pezzo dell'area est a iniziare dal Centro direzionale cambierebbe pelle e destinazione d'uso. Sostanzialmente si tratta della riqualificazione di un'area che inizia dall'uscita dell'A3 a via Ferraris, passa per l'ex scalo merci delle Fs, arriva alla stazione della Circumvesuviana di Porta Nolana che verrà spostata in avanti per poi arrivare appunto al Centro direzionale. Porta est in senso stretto, è la bretella di collegamento dall'uscita della A3 all'ex Scalo merci, il rifacimento della stazione della Circumvesuviana e una serie di opere di rigenerazione urbana. In questo contesto la Regione intende fare la sua nuova Cittadella dei servizi nella zona dell'Hotel Ramada. Un progetto dai contorni sempre più sfumati dopo la stretta del Comune sugli indici di fabbricabilità e le indicazioni date dal sindaco Gaetano Manfredi su come dovrà svilupparsi l'area orientale. L'Accordo di programma è stato firmato a fine giugno e ora la palla è nelle mani del Consiglio comunale. Qual è la posizione di Palazzo San Giacomo su Porta est? Il 22 giugno quando fu firmato l'Accordo Manfredi fu chiaro: «Viene confermata - disse l'ex rettore - come priorità la realizzazione delle infrastrutture e sono confermate le indicazioni del Consiglio comunale riguardo alle volumetrie. Quindi si partirà dalla copertura del fascio di binari della Circumvesuviana e dalle bretelle di collegamento dell'uscita della A3 fino alla Stazione dove ci sarà un terminal per i bus e quella che collegherà il Centro direzionale alla stessa Stazione». Insomma prima la riqualificazione di quel pezzo di città e le cose che servono a Napoli poi tutto il resto. Per il Comune Porta est è inquadrata «nell'ambito dello stretto rapporto esistente con le aree del Centro direzionale e più in generale con le previsioni urbanistiche per l'area orientale. Tra i temi c'è la possibilità di modifiche delle destinazioni nell'area del Centro Direzionale al fine di creare un insediamento per usi misti, proponendo un modello nuovo di sviluppo urbanistico che attragga nuove opportunità imprenditoriali. Fondamentale per il futuro del Centro Direzionale è affrontare il tema dell'accessibilità, dando ad esso l'accesso diretto con la stazione ferroviaria, migliorando le connessioni pedonali». 

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Indicazioni simili arrivarono anche da Sistemi urbani: «L'intesa - spiego l'amministratore delegato Umberto Lebruto - dà avvio ai lavori della Variante urbanistica che permetterà la trasformazione delle aree dello scalo ferroviario di Napoli Est in un hub intermodale e in una innovativa rigenerazione urbana. Che garantirà una rinnovata fruibilità degli spazi a vantaggio della cittadinanza e grazie agli interventi di ricucitura le due parti di città, Centro direzionale e Napoli Est, saranno messe in stretta connessione e complementarietà». La sostanza è che si parte dalle necessità della città anche perché sul tavolo ci sono a oggi solo 100 milioni, gli altri 400 la Regione li dovrà chiedere al Cipe nell'ambito di un progetto che viaggia già con almeno un lustro di ritardi. L'Ente di Santa Lucia guidato dal Presidente Vincenzo De Luca va avanti però per la sua strada.

Alla firma dell'Accordo il governatore ha ribadito la sua volontà «di realizzare la sede nuova della Regione, perché dobbiamo risparmiare 15 milioni l'anno di fitti passivi, e soprattutto pensiamo di realizzare un progetto di grande architettura contemporanea, da realizzare di fronte all'hotel Ramada, insieme a un parco pubblico per la parte orientale della città». La sostanza è che la Regione vuole lasciare la cittadella dei grattacieli dove ha tutti i suoi uffici. Se si concretizzasse la strategia il Centro direzionale verrebbe depauperato. Tuttavia alla Regione nel frattempo hanno affittato una decina di piani di una delle due Torri di piazzale Salerno - per la precisione quella ex Enel - dove ha preso casa la Soresa società dell'ente di Santa Lucia che si occupa di sanità. Contratto di 12 anni a quasi 700mila euro l'anno, che moltiplicato per 12 supera abbondantemente gli 8 milioni. 

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