Napoli, il Tempio della Scorziata nel degrado tra carcasse di scooter e discariche

Napoli, il Tempio della Scorziata nel degrado tra carcasse di scooter e discariche
di Antonio Folle
Martedì 7 Dicembre 2021, 17:29 - Ultimo agg. 8 Dicembre, 18:43
4 Minuti di Lettura

Con il ponte dell'Immacolata il centro storico è stato preso d'assalto da migliaia di turisti. Una folla festante arrivata da ogni parte d'Italia e dall'estero per ammirare il centro storico Unesco e le meraviglie che esso racchiude. Tra le miriadi di chiese, chiesette e di campanili che rendono il centro del capoluogo partenopeo un vero e proprio museo all'aperto ci sono ancora oggi antichi edifici di culto che non solo non vengono valorizzati, ma che subiscono giorno dopo giorno intollerabili insulti da quelle istituzioni che avrebbero il dovere di salvaguardare questi importanti pezzi di storia che fanno di Napoli una città unica nel mondo. Il Sacro tempio della Scorziata, a due passi dalla centralissima piazza San Gaetano, è un esempio emblematico di patrimonio storico lasciato nell'abbandono più totale e lentamente spogliato di qualsiasi suppellettile di pregio.

La lenta agonia della chiesa, che risale al XVI secolo, comincia nel 1993, quando a seguito di un raid messo a segno da una ignota banda di ladri furono portati via gran parte degli arredi sacri e degli antichi dipinti - alcuni anche di notevole fattura - che caratterizzavano l'edificio di culto fondato nel 1573 per volontà di tre nobildonne napoletane.

Dopo alcuni anni si verificò il crollo di parte della volta, semi distrutta da pesanti infiltrazioni idriche. La mazzata finale nel 2013, quando un carico di legno accumulato per il famigerato cippo di Sant'Antonio andò inspiegabilmente a fuoco, devastando completamente quello che rimaneva ancora in piedi. Da allora la Scorziata è avvolta da un pesante e funereo telone nero che tenta disperatamente di nascondere ai napoletani ed ai turisti la vergogna di un pezzo di storia lasciato colpevolmente a marcire. 

E l'ultimo affronto ad un pezzo di storia che, forse, in altre città del mondo riceverebbe altre attenzioni, lo hanno messo a segno alcuni incivili della zona. Da qualche giorno, infatti, all'esterno dell'antica chiesa sta crescendo una vera e propria discarica su cui troneggia la carcassa di uno scooter abbandonato. Uno spettacolo indecoroso sotto gli occhi delle migliaia di persone che si riversano ogni giorni ai Decumani per ammirare San Gregorio Armeno, Napoli Sotterranea e l'immenso tesoro storico-artistico del centro storico partenopeo. 

Sul sito del Comune di Napoli è presente una pagina dedicata proprio al Tempio della Scorziata e che annuncia un intervento di recupero e rifunzionalizzazione dell'edificio di culto. Purtroppo, però, non sono indicate le tempistiche dei lavori, ma un più generico «in fase di progettazione". Sulla stessa pagina web, però, viene curiosamente indicata la cifra necessaria - circa 2 milioni di euro - per riaprire al pubblico la chiesa che oggi è totalmente spogliata di qualsiasi arredo. 

 

«La Scorziata - è il duro commento di Antonio Pariante, presidente del comitato civico Portosalvo - è l'emblema del fallimento del progetto Unesco. Oggi è ridotta ad una discarica a cielo aperto e anche la nuova amministrazione continua a non vederla. Purtroppo per Napoli, però, i visitatori che arrivano nel nostro centro storico non hanno i paraocchi e vedono questo spettacolo indegno per questa antica chiesa e per la nostra città. Noi - prosegue Pariante - ormai la chiamiamo la chiesa velata perchè è avvolta da quel ridicolo telo nero che tenta di nasconderla ai turisti senza riuscirci. Ed è per questa sua triste caratteristica che, al pari del Cristo della Cappella Sansevero, sta diventando una celebrità».

All'amministrazione Manfredi vanno senz'altro riconosciute grandi difficoltà operative dopo un disastro durato dieci anni che ha provocato, al di là delle dichiarazioni di facciata, la rovina del centro storico Unesco. Intere aree abbandonate al loro destino, altre cannibalizzate da venditori e bancarelle abusive, oltre che da miriadi di pizzerie e di ristorantini che hanno praticamente invaso ogni angolo disponibile. Una trasformazione, quella del centro storico, ad appannaggio solo del turismo mordi e fuggi. Un tipo di turismo che, con i suoi numeri stratosferici, renderà senz'altro un ottimo servigio alla politica politicante che vive d'immagine, ma che poco o nulla porta ad un centro storico che aspetta da ormai troppi anni un vero rilancio. 

Ed al turista mordi e fuggi poco importa se una chiesa del cinquecento è sul punto di crollare e rappresenta ormai più un pericolo che una attrazione per i cittadini di piazza San Gaetano e dintorni. Tra una pizza a portafoglio ed un "cornetto portafortuna" acquistato su una bancarella, il patrimonio Unesco rischia lentamente di scomparire nell'indifferenza più totale ma ben disciplinato nel nuovo senso unico pedonale. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA