Napoli, via Toledo e galleria Umberto invasi da turisti e venditori abusivi

Napoli, via Toledo e galleria Umberto invasi da turisti e venditori abusivi
di Antonio Folle
Domenica 27 Giugno 2021, 21:21 - Ultimo agg. 29 Giugno, 07:22
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Via Toledo e la galleria Umberto sono i veri cuori pulsanti della città. Anche oggi migliaia di turisti, complici il clima favorevole e la ripresa delle attività dopo il pesante stop imposto dal Covid, hanno preso d'assalto le principali vie dello shopping, restituendo alla città i tanto agognati "sprazzi" di normalità che si aspettavano da mesi. Un clima di ottimismo che, però, non ha favorito - o comunque ha favorito solo in parte - la ripresa delle attività commerciali. Insieme ai turisti ed ai napoletani, infatti, anche oggi nelle vie del centro storico si è verificata l'ormai tradizionale invasione dei famigerati venditori di merci contraffatte.

Decine di venditori hanno letteralmente invaso la galleria più importante della città, causando non pochi grattacapi ai commercianti che hanno assistito con sgomento alla "stesa" di borse, scarpe e occhiali pezzotti a due passi dalle loro attività.

Una piaga che il Comune non riesce a debellare nemmeno incrementando la presenza di polizia municipale in strada.

«Non si riesce a capire - denuncia il consigliere della II Municipalità Ciro Cinquegrana - come sia possibile che la più importante galleria commerciale della città sia invasa in questo modo da venditori abusivi. Ci sono commercianti che ancora faticano a riprendersi dopo il Covid e la presenza di abusivi che vendono merci contraffatte è da questo punto di vista ancora più intollerabile. La cosa che lascia perplessi - prosegue l'esponente del secondo parlamentino - è che in strada c'erano decine di agenti della polizia municipale che non hanno fatto niente per sgomberare questa gente che fa del male all'immagine della città ed al commercio legale che deve assolutamente ripartire perchè da sostegno economico a centinaia di famiglie. La galleria Umberto - continua Cinquegrana - è uno dei nostri simboli e non è possibile che venga svilita ogni giorno da venditori abusivi e da clochard che si accampano qui perchè non trovano nessun altro posto dove andare. Accogliere queste persone è una precisa responsabilità del Comune - precisa - che non può pensare di liberarsi del problema semplicemente facendo finta che queste persone non esistano».

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La presenza di venditori abusivi nel centro storico è una delle grandi piaghe della città di Napoli. Un volume d'affari enorme che strappa potenziali introiti al commercio legale - i settori della moda e dell'abbigliamento sono tra i più colpiti dalla crisi post-pandemia - e che ormai non rappresenta più un "semplice" problema di malcostume ma un problema sempre più delicato e complesso. Il commercio illegale, infatti, rappresenta una vera e propria filiera parallela dove trovano posto decine di persone tra venditori e operai specializzati nella contraffazione. 

I pur numerosi sequestri messi in campo periodicamente dai caschi bianchi del Comune e dalla Guardia di Finanza non riescono a debellare un fenomeno in preoccupante espansione. Poco più di un mese fa le Fiamme Gialle di Napoli hanno scoperto nel rione Sanità una vera e propria centrale del falso, sequestrando oltre 7000 articoli contraffatti. Borse "firmate" Luis Vuitton, Armani e Fendi che si preparano ad entrare - e drogare - il mercato. 

Il sequestro messo a segno dal comando provinciale della Guardia di Finanza, però, sembra essere solo poco più di una spallata a un sistema criminale estremamente ramificato ed estremamente difficile da combattere. Alcune settimane fa proprio a Napoli è partito un progetto di sensibilizzazione chiamato Museo del Vero e del Falso, una mostra di oggetti falsificati contrapposti agli originali. Un ennesimo tentativo di strappare alla criminalità organizzata - che sulla produzione e la vendita di merci contraffatte basa parte del suo impero socio-economico-criminale - una delle più importanti fonti di guadagno.  

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