Parco urbano dei Camaldoli, via ai lavori: il parco riapre a maggio

In campo gli operai di Sma Campania rimosse erbacce, piante infestanti e rifiuti

Il Parco dei Camaldoli
Il Parco dei Camaldoli
di Davide Cerbone
Venerdì 7 Aprile 2023, 23:41 - Ultimo agg. 8 Aprile, 16:01
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La malerba che negli anni ha prosperato alta e selvaggia è la misura esatta della mala gestione. In quest’oasi sulla collina più alta di Napoli, che vanta una vegetazione rigogliosa e una varietà botanica e faunistica che l’Unione europea ha inteso tutelare, la sterpaglia è cresciuta in proporzione alla durata di un’inerzia colpevole e ostinata.

Adesso, però, il Parco urbano dei Camaldoli, una delle aree verdi urbane più grandi d’Italia e la più estesa della città, di cui attualmente resta aperta solo una piccolissima porzione, è affidato alle cure degli operai di Sma, società in house della Regione Campania, che da un paio di giorni si danno da fare per ripulirlo da erbacce, rovi, castagni morti e piante infestanti che, sconfinate sui marciapiedi, rendono rischioso il passaggio di pedoni e veicoli. Si comincia da via Sant’Ignazio di Loyola, la parte più bassa, per risalire man mano verso la cima. «È un risultato importante e a lungo atteso al quale stiamo lavorando da circa otto mesi - commenta Fiorella Saggese, presidente della commissione Salute e Verde del Comune di Napoli - Si tratta di un patrimonio incredibile in seno alla città di Napoli che, grazie alla sinergia tra Regione Campania e Comune, verrà di nuovo riqualificato e finalmente, tra circa un mese, restituito ai cittadini».

La riapertura, annunciata più volte e puntualmente rinviata, sana una ferita dolorosa. I 140 ettari di percorsi bucolici culminano nella parte più alta in un’arena terrazzata che digrada verso un panorama da cartolina: dietro il palco che ha per tetto il cielo, la vista mozzafiato sul Golfo fa da quinta naturale. Rinunciare ad un simile capitale è un lusso che una città come Napoli, che i suoi spazi verdi li ha seppelliti sotto colate di cemento, non può permettersi. «Nel Parco dei Camaldoli è stata istituita una Zsc, una Zona speciale di conservazione, ai sensi di una direttiva europea sugli habitat che tiene conto della presenza di specie di flora e fauna meritevoli di tutela», spiega Saggese. I lavori appena iniziati, che danno concretezza all’accordo di programma quadro siglato tra Ente Parco metropolitano delle Colline e Sma per un importo di circa 400mila euro, mirano a salvaguardare questo habitat. Ma verranno anche risistemati i giochi per i bambini, che saranno acquistati dal Parco, e liberati i percorsi sportivi e quelli per il trekking.

C’è un altro capitolo, però, che attende di essere ancora scritto: è quello che riguarda il progetto da 1,8 milioni relativo al piano strategico della Città Metropolitana. Con quei soldi si potranno sistemare e mettere in sicurezza anche le strutture nella zona dell’anfiteatro, dalle gradinate ai bagni, fino ai locali destinati ai dipendenti. Solo allora si potrà riaprire anche il teatro all’aperto che per alcune estati ha ospitato concerti e spettacoli nel fresco rigenerante della collina, 450 metri sopra il livello del mare. «Attendiamo la copertura finanziaria della Città metropolitana con la revisione legata all’incremento dei prezzi. Intanto, abbiamo iniziato una manutenzione straordinaria che ci consentirà gradualmente di rendere fruibile il parco, recuperando alcuni sentieri al momento inagibili e transennando le zone non ancora in sicurezza», spiega Vincenzo Santagada, assessore comunale al Verde. 

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«Tutte le attività di manutenzione ad opera di Sma - garantisce - avvengono sotto il continuo monitoraggio del servizio Verde del Comune». Intanto, sono stati sbloccati i finanziamenti per quattro parchi cittadini: San Gennaro, nel quartiere Sanità, Fratelli De Filippo, a Montesanto, Mascagna, al Vomero, e il Parco del Poggio ai Colli Aminei.

Gli interventi di manutenzione inizieranno dopo l’estate.

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