«Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me» recita l'epitaffio del grande filosofo Kant, che in estremissima sintesi è un inno alla razionalità. Parafrasando l'epitaffio allora si potrebbe dire: il cielo azzurro sopra di me basta e avanza per fare di Napoli la città più azzurra d'Italia, senza la necessità di imbrattare monumenti, statue, fontane, scale, palazzi e chi più ne ha ne metta per celebrare la probabile vittoria del terzo scudetto del Napoli. L'allarme lo ha lanciato il sindaco Gaetano Manfredi quando ha visto le statue in Piazza Mercato dipinte di azzurro qualche giorno fa: «Dobbiamo rispettare la città. Sono d'accordissimo - dice - che ci sia gioia, festa, che ci siano degli striscioni, degli interventi creativi, si vedono delle cose molto belle che si stanno facendo, partendo dal basso, e di questo sono molto contento. Se poi si dipingono monumenti, edifici che poi restano e che devono essere rimessi a posto con risorse pubbliche penso che questo non sia giusto». E Manfredi non fa passi indietro: «L'ho detto e lo continuerò a dire ognuno agisce come pensa, ma ritengo che non sia una cosa corretta. Questa è una mia idea e penso di farlo nell'interesse della città». L'ex rettore governa una città il cui centro storico è sotto tutela dell'Unesco perché ritenuto tra i più belli del mondo. Motivo per il quale arrivano finanziamenti su di una corsia preferenziale. Si sta ragionando addirittura su come vincolarlo ancora di più per renderlo più impermeabile agli assalti dei vandali in servizio perenne. Un ragionamento - quello di Manfredi - che ha fatto breccia anche in altri sindaci, perché Napoli, la sua area metropolitana e l'intera Campania sono uno scrigno pieno zeppo di tesori d'arte. «È bello vedere le strade, i quartieri, le piazze dell'area metropolitana di Napoli con il passare dei giorni colorarsi di azzurro: bandiere che sventolano dai balconi, striscioni che uniscono idealmente i palazzi. Ma dipingere di azzurro saracinesche, muri, marciapiedi, dissuasori, panchine sono atti vandalici che non fanno bene ai territori ed anzi comporteranno solo aggravi per le casse degli Enti Locali». È il pensiero di Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano e vicepresidente nazionale dell'Anci. Appello al quale ha subito risposto sì anche il sindaco di Torre del Greco Giovanni Palomba che chiede comportamenti civili ai suoi concittadini.
Insomma, il tema c'è e a Napoli gli esempi non mancano e di ieri - per esempio - l'imbrattamento delle grate di una chiesa storica a Largo Parrocchiella.