Stadio Maradona di Napoli, De Laurentiis dialoga con il Comune: «Via la pista d’atletica»

Europei 2032, entra nel vivo la trattativa: il presidente dovrà fornire tempi e fondi

De Laurentiis e Manfredi
De Laurentiis e Manfredi
di Luigi Roano
Martedì 5 Marzo 2024, 23:52 - Ultimo agg. 7 Marzo, 07:37
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A Palazzo San Giacomo sono fiduciosi che presto sullo stadio Maradona ci sarà la definitiva schiarita con patron Aurelio De Laurentiis sul progetto di trasformazione dello storico impianto di Fuorigrotta in funzione di Euro 2032. Gli Europei li vogliono tutti: dal Governo al Comune fino allo stesso De Laurentiis, l’occasione è ghiotta per rifare il Maradona e dare una forte botta al turismo sportivo che dalle nostre parti si è impennato grazie alla vittoria del tricolore. Le parti - nella sostanza - stanno parlando, lo stesso sindaco Gaetano Manfredi si aspetta che il progetto promesso dal numero uno della Società Campione d’Italia arriverà in tempi abbastanza rapidi, atteso che De Laurentiis ha dichiarato che poi entro giugno si aspetta la risposta di Palazzo San Giacomo.

I nodi da sciogliere tuttavia non mancano. Il primo è appunto il progetto che è considerato tale da parte del Municipio solo se corredato da un piano di fattibilità tecnico e finanziario. Cioè definire chi paga gli interventi. Un altro nodo è quello della pista di atletica che il patron non vuole. Quello che trapela è che ci sarebbe la volontà da parte del patron di mettere mano a questa vicenda aiutando a fare una pista di atletica a regola d’arte in un altro sito. Magari sempre nella zona occidentale: basta pensare al parco dello Sport di Bagnoli. L’ex Cinodromo invece è molto debole come ipotesi, non è una proprietà del Comune. Ma chi utilizza la pista del Maradona? Rifatta per le Universiadi di 4 anni fa è stata utilizzata a livello agonistico solo nei 15 giorni della manifestazione. Da allora non ci sono state manifestazioni sportive, li invece si allenano i ragazzi che praticano l’atletica. Se l’indiscrezione del ritrovato dialogo tra Comune e Ssc Napoli - come pare - è concreta allora le trattative sarebbero già a buon punto. 

Manfredi proprio nel giorno della vitoria dello scudetto in una intervista a Il Mattino dichiarò che «non è un tabù togliere la pista di atletica purché poi ci siano altri siti per fare attività sportiva». Concetto che l’ex rettore ha ribadito molte altre volte. In questo contesto bisogna calare il disciplinare della Uefa che indica la strada maestra per disegnare uno stadio a misura di Euro 2032.

«Per il successo di un nuovo stadio o dell’ammodernamento di uno stadio esistente, risulterà essenziale la creazione di un modello per la generazione di ricavi che renda la fattibilità del progetto indipendente dalle fortune della squadra sul campo». È uno dei primissimi punti del disciplinare della Uefa che prosegue così: «Mentre 30 anni fa gli stadi di calcio venivano spesso progettati per essere usati anche per altri sport, per esempio, per l’atletica, la progettazione moderna enfatizza le necessità specifiche del gioco. Oggi il principio generale è che la folla dovrebbe essere il più vicino possibile alla linea laterale, ma abbastanza lontana da assicurare la sicurezza e la libertà di movimenti sia dei giocatori che dei direttori di gara. In termini pratici questo significa che ci dovrebbe essere un margine di circa 7,5 metri dietro la linea di fondo campo e di 6 dietro le linee laterali».

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Va da se che non ci sarebbe posto per la pista di atletica. Quello che starebbe preparando De Laurentiis è un business plan che stabilisce la fattibilità finanziaria del progetto dove prospetta le fonti di ricavo. Quali dovrebbero essere secondo gli standard della Uefa? Il commercio, l’impianto dovrà essere l’edenlandia dei tifosi. Questa la scheda - impegnativa - con la quale la Uefa raccomanda come lavorare sul progetto: «Estendere l’uso dello stadio ai giorni in cui non si svolgono partite, per esempio fornendo strutture e attività per la comunità locale per tutta la settimana, identificare altri eventi che possono essere ospitati nello stadio, come concerti, festival ed altri eventi sportivi. Offrire bar, ristoranti, ed altre strutture di intrattenimento che incoraggiano lo spettatore a spendere di più mentre è allo stadio. Sfruttare opportunità per strutture esclusive per Vip, come skybox privati e strutture di ristorazione di lusso». E ancora: «Affittare le strutture dello stadio ad aziende locali, organizzatori di conferenze ne massimizzare le opportunità per la vendita al dettaglio ed il merchandising».