Caivano, intervista al questore di Napoli Maurizio Agricola: «Ora modello Scampia, controlli 24 ore su 24»

La risposta dello Stato dopo la stesa con i mitra

Il blitz della polizia al Parco Verde di Caivano
Il blitz della polizia al Parco Verde di Caivano
di Giuseppe Crimaldi
Martedì 12 Settembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 13 Settembre, 07:25
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Un piano strategico per «asfissiare» i criminali del parco Verde. Come accadde con il «modello Scampia», durante la faida nei quartieri della periferia nord di Napoli, e come successe nell'assedio ai boss di Casal di Principe, lo Stato risponde colpo su colpo alla violenza di chi - anche l'altra notte - ha tentato a colpi di pistola di seminare il terrore a Caivano. «A partire da oggi - spiega al Mattino il questore di Napoli, Maurizio Agricola - il commissariato di polizia di Afragola, sul quale ricade la competenza territoriale del Parco Verde, verrà potenziato con la presenza di 21 nuove unità. Questo ci consentirà di avere almeno una pattuglia, se non due, dedicate allo stesso Parco Verde, ventiquattr'ore su ventiquattro, giorno e notte. E a questo si aggiungeranno anche altri supporti, a cominciare dai Falchi e da tre reparti di prevenzione. Questo ci consentirà di avere un controllo capillare del territorio».

Quella passata è stata una settimana molto impegnativa sul fronte dei controlli e delle operazioni Alto Impatto. Quale bilancio possiamo tracciare dopo le due operazioni interforze a Caivano e nei Quartieri Spagnoli?
«Il bilancio è assolutamente positivo, non solo per la presenza dello Stato in quei territori tramite l'intervento delle forze dell'ordine, ma anche perché questa non sarà una presenza episodica, bensì cadenzata nel tempo con attività strutturali per la riaffermazione dei principi di legalità.

Le operazioni non si sostanziano solo in attività di polizia, ma anche con interventi volti ad inculcare il concetto di legalità, a partire dall'educazione, dalla cultura e dallo sport».

Intanto, però, si continua a sparare, da Caivano a Ponticelli, passando per il centro storico di Napoli. Bisogna tenere alta la guardia: riproponendo, magari, quello che fu il modello Scampia, che puntava ad asfissiare - con un'azione continua e martellante - le piazze del malaffare.
«Concordo con questo piano strategico. Tanto è vero che il Dipartimento della Polizia di Stato, a partire da oggi ha potenziato, come dicevo, il commissariato di Afragola. Lo faremo per dare una risposta forte a quei criminali che si sentono colpiti e reagiscono. Il potenziamento è scattato questa notte e sarà costante. Riaffermeremo la presenza dello Stato in tutti i quartieri nei quali c'è chi tenta di imporre con la violenza la prevaricazione e il proprio predominio».

Lei faceva riferimento anche al capitolo prevenzione. Che non sempre può passare attraverso l'intervento delle forze dell'ordine.
«L'attività preventiva e repressiva costituisce un tassello della legalità. Siamo presenti. Tuttavia, affinché si possa affermare totalmente il principio di legalità, è necessario fornire ai giovani delle alternative percorribili sul piano dell'educazione scolastica, della cultura e dello sport, onde evitare che ai ragazzi possa restare solo la strada. In tale direzione va la riqualificazione del centro Delphinia del Parco Verde, la cui gestione sportiva verrà affidata alle Fiamme Oro, orgoglio della Polizia di Stato».

Fatto sta che a Napoli e nell'area metropolitana circolano ancora troppe armi, sempre più spesso impugnate da giovanissimi. Come si fronteggia quest'emergenza?
«Con il doppio binario: con la prevenzione, cioè con maggiori controlli sul territorio; con la repressione, in attuazione della normativa vigente che va verso questa direzione, anche grazie alle recenti norme introdotte dal governo».

Intanto la violenza torna anche in pieno centro storico cittadino. L'altra notte al Rione Sanità è stato ferito un giovane.
«Lo Stato è presente e continuerà ad esserlo rafforzando i suoi presìdi di controllo. Ma la risposta dello Stato si vede anche nella capacità di reagire ai gravi eventi criminosi, assicurando alla giustizia, in tempi brevi, i responsabili».

Torniamo alla criminalità organizzata. Ancora tante le faide in corso nei nostri quartieri. Qual è la situazione?
«Le attuali dinamiche di criminalità organizzate confermano ancora una volta la contrapposizione di due blocchi associativi cui si uniscono realtà satellitari in fibrillazione sul territorio. Esempio in tal senso sono Pianura, Ponticelli o piuttosto il Pallonetto. Un dato certo, e spia di come il contrasto tra queste organizzazioni criminali sia in parte ridimensionato, sono gli omicidi di camorra che rispetto allo scorso decennio sono fortemente ridimensionati. Ciò non toglie che la nostra attenzione deve sempre essere massima e cogliere le fluttuazioni di queste dinamiche criminali al fine di prevenire nuove esclation».

Questore, ci avviamo verso un altro autunno che molti prevedono caldo. Come si affrontano i mesi che verranno? La preoccupa l'ipotesi di un ritorno a momenti caratterizzati anche da tensioni sociali e occupazionali?
«Tensioni sociali e occupazionali hanno da sempre caratterizzato Napoli e da sempre abbiamo saputo governare tali eventi. A noi spetta che le libere manifestazioni di pensiero si svolgano nel rispetto dei principi fondamentali volti a tutela dell'Ordine Pubblico e della Sicurezza». 

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