Casavatore. Porchetta «apolide» nella patria del soffritto: sequestrata

Casavatore. Porchetta «apolide» nella patria del soffritto: sequestrata
di Marco Di Caterino
Venerdì 23 Ottobre 2015, 16:03 - Ultimo agg. 16:15
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Casavatore. Nella patria dei “ciccioli” e del “soffritto”, ( ormai cibo da nicchia, ma molto ricercato) i carabinieri sequestrano un quintale di carni di maiale, porchetta compresa, senza indicazioni di origine e tracciabilità.



Il blitz, operato dai carabinieri della caserma di Casavatore, diretta dal luogotenente Rosario Tardocchi in collaborazione con il personale del Dipartimento di prevenzione e servizio veterinario dell’Asl Napoli 2 Nord, ha interessato una attività commerciale per la vendita all’ingrosso di alimenti, in via Marconi.



Nel corso dell’accurato controllo, i militari e il personale dell’azienda sanitaria locale, hanno rinvenuto in una cella frigorifero svariare confezione sotto vuoto di carne suina disossata, tagliata a cubetti, pezzi e fettine, decine di chilogrammi di carne di maiale tritata destinata ad essere trasformata in salame e salsicce, e cinque grossi tranci di porchetta, senza alcuna indicazione circa la provenienza e la successiva tracciabilità.



Un prodotto fuorilegge per la severa normativa italiana, che impone obbligatoriamente per questi alimenti un’ etichetta molto particolare, quasi una vera e propria carta di identità, che deve riportare il luogo, anche estero, dove è stato allevato l’animale e dove è stato poi macellato e anche lavorato.



Senza queste indicazioni, la carne invece di finire in padella o in insaccati, è buona solo per una discarica controllata. E sarà questa la destinazione del quintale di prodotti suini semilavorati sequestrati nella cella frigorifero del grossista di Casavatore. Il controllo presso i commercianti di carni di Casavatore è scattato nell’ambito di un particolare servizio di verifica sulla qualità delle carni, suine e bovine, deciso dai carabinieri e dai tecnici dell’Asl, proprio in prossimità della stagione invernale che registra il picco del consumo della carne di maiale.



Nella nostra tradizione culinaria, il prossimo ponte di Ognissanti, segna l’inizio del consumo del “soffritto” la zuppa forte a base delle frattaglie del maiale, “irrobustita” da non poco peperoncino rosso, che deve essere davvero molto, molto piccante.