Colpo di scena a Napoli nel cosiddetto processo «Eternit bis» che vede imputato l'imprenditore svizzero 74enne Stephan Ernest Schmidheiny: i legali della famiglia di Franco Evangelista, di una delle persone decedute, secondo l'accusa, per l'esposizione all'amianto, hanno deciso di ritirarsi dal procedimento giudiziario dopo avere presentato istanza d'appello a seguito dell'assoluzione di Schmidheiny in primo grado.
L'udienza, nell'aula 320 del Nuovo Palazzo di Giustizia, davanti ai giudici della seconda sezione della corte di assise di appello, è quindi durata una manciata di minuti.
Per la morte di Franco Evangelista, che non era un dipendente della società riconducibile all'imputato, Schmidheiny incassò il 6 aprile 2022 l'assoluzione dall'accusa di omicidio volontario. La seconda sezione della corte di assise di Napoli, presieduta dal giudice Concetta Cristiano, lo condannò però a 3 anni e 6 mesi di reclusione, per l'omicidio colposo di Antonio Balestrieri, uno degli operai dello stabilimento Eternit di Bagnoli, deceduto a causa di prolungata esposizione all'amianto. Per gli altri casi di morte contestati dalla Procura di Napoli il giudice dichiarò invece la prescrizione.