Mille mascherine per l'Ospedale del Mare: così la onlus dei disabili aiuta medici e infermieri

Mille mascherine per l'Ospedale del Mare: così la onlus dei disabili aiuta medici e infermieri
di Alessandro Bottone
Lunedì 18 Maggio 2020, 18:11
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Mille mascherine donate all'Ospedale del Mare di Ponticelli, quartiere nella periferia orientale di Napoli. É l'iniziativa dell'associazione Nives da anni attiva per il sostegno e l'inclusione di persone soggette a diverse forme di disabilità.

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I dispositivi di protezione individuale sono stati acquistati grazie alla generosità di uno dei soci che già da tempo sostiene le attività dell'associazione di Napoli Est. Sarà la presidente della onlus, Roberta Scognamiglio, a consegnare i mille modelli di mascherina FFP2 ai magazzini dell'Asl Napoli 1 centro che poi saranno smistati nei vari reparti del nosocomio di Ponticelli - ed eventualmente in altri presidi ospedalieri di competenza della stessa autorità sanitaria - per essere utilizzati da medici, infermieri e altri operatori così da evitare eventuali contagi. Difatti anche in questa nuova fase della crisi sanitaria per la diffusione del coronavirus è necessario per chiunque tutelarsi con dispositivi adeguati e lo è maggiormente per chi lavora in ambienti in cui la circolazione del virus è sicuramente più probabile e, quindi, più pericolosa.



Un segno di vicinanza al personale dell'ospedale della periferia orientale, la stessa in cui opera la realtà associativa le cui attività sono state bloccate dalle restrizioni di inizio marzo. In realtà, grazie a internet e ai vari dispositivi digitali, Roberta e le altre operatrici non hanno mai lasciato sole le persone con particolari difficoltà: messaggi, chiamate e videochiamate hanno permesso un dialogo costante con le numerose famiglie così da non lasciarle isolate. Dalla settimana prossima sarà possibile riattivare le attività in presenza nel polo culturale al piano terra della sede municipale di Barra riqualificato e abbellito proprio un anno fa grazie agli sforzi dei soci dell'associazione, tra cui i genitori dei “ragazzi” seguiti dalla onlus. Sanificazione, igienizzanti, distanza adeguata e piccoli gruppetti ogni giorno: così sarà possibile ritornare alla normalità.

L'associazione, fondata nel 1994 a Ponticelli, oggi sostiene ventidue persone con disabilità dai 14 a 67 anni e quindici bambini. La maggior parte di loro soffre di autismo ma ci sono anche ciechi e sordi. A seguirli ci sono cinque operatori volontari. In questo periodo di quarantena, più che mai, è emersa l'esigenza di un contatto costante per le persone colpite da varie forme di disabilità proprio per evitare l'isolamento, una condizione che li allontana dall'obiettivo principale, ovvero l'inclusione. Anche nei giorni più pesanti della crisi si è cercato di puntare sulla loro creatività e sulle abilità evidenziate nelle numerose attività in presenza, come nel laboratorio di teatro.

«Abbiamo sofferto molto gli effetti della pandemia, i ragazzi hanno attraversato un periodo duro» dice Roberta Scognamiglio, presidente della onlus Nives. «In questo periodo l'associazione ha cercato di darsi da fare aiutando chi non ha voce, i poveri che non hanno nemmeno la forza di chiedere». Grazie alle donazioni hanno donato numerosi pacchi con beni di prima necessità ai residenti della periferia orientale. Poi è arrivata l'idea di donare le mascherine all'ospedale di Napoli Est. «L'esigenza è nata dal fatto che nel periodo più critico ci sentivamo inutili» confessa Roberta. In realtà sanno bene che con il loro aiuto sarà possibile permettere una giusta protezione a tanti professionisti che lottano la dura battaglia contro il nemico invisibile. Con questo gesto ognuno si sentirà meno solo in questa guerra quotidiana che ci vedrà tutti coinvolti ancora per molto tempo.
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