Napoli, morto durante il trasferimento al Cardarelli: il giudice riapre il caso e ordina nuove indagini

Napoli, morto durante il trasferimento al Cardarelli: il giudice riapre il caso e ordina nuove indagini
di Dario Sautto
Giovedì 20 Ottobre 2022, 17:11 - Ultimo agg. 21 Ottobre, 14:58
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Le indagini non sono complete e il giudice ordina la riapertura del caso di presunta malasanità. Aniello Vicedomini, 68enne di Casola di Napoli, è morto il 30 luglio dello scorso anno. Affetto da una fibrosi polmonare, dopo un primo ricovero per un lieve malore all'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia era stato disposto il trasferimento in ambulanza al Cardarelli di Napoli per cure specifiche. Il paziente non era in gravi condizioni, la saturazione era al 94%, ma necessitava di bombole d'ossigeno per l'alimentazione. Arrivato al triage dell'ospedale napoletano, Vicedomini era ancora vivo, ma nel trasferimento al padiglione della Pneumologia si è verificato il decesso per arresto cardiocircolatorio. Le cause della sua morte, però, sono ancora poco chiare.

Fin dal primo momento, i familiari - che sono assistiti dall'avvocato Pasquale Striano - sostengono che ci sia stato un malfunzionamento di una bombola e che le telecamere di videosorveglianza interne all'ospedale abbiano ripreso qualcosa di utile alle indagini. La pm Stella Cataldo ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta, alla quale si sono opposti i familiari di Aniello Vicedomini. Ieri, il gip Valentina Gallo ha imposto alla Procura di Napoli un supplemento di indagine tecnica poiché occorre specificare “se la causa del decesso sia da individuarsi nella degenerazione della patologia polmonare da cui era affetto il paziente" oppure se sia effettivamente da attribuire "ad una momentanea carenza di ossigeno” per un cattivo funzionamento della bombola.

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Tesi, quest'ultima, che secondo la famiglia non sarebbe stata esplorata a dovere nel corso delle indagini. Il fascicolo per omicidio colposo resta aperto contro ignoti. «Finalmente, dopo tre rinvii di udienza, è stato disposto un approfondimento di indagine - scrive Michele Inserra, nipote del 68enne - e sapremo com'è morto zio Aniello».

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