Napoli, pulizie e immobili comunali
i dossier sul tavolo dei magistrati

Napoli, pulizie e immobili comunali i dossier sul tavolo dei magistrati
di Viviana Lanza
Domenica 4 Dicembre 2016, 09:10 - Ultimo agg. 09:15
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Tre diverse inchieste, tre diversi filoni che al momento scorrono paralleli ma hanno in comune il coinvolgimento del gruppo dell'imprenditore Alfredo Romeo che - doverosa premessa - non risulta indagato. Un primo filone riguarda una presunta corruzione e possibili pressioni da parte di personaggi legati alla camorra per lavorare nella gestione del servizio di pulizie dell'ospedale Cardarelli. L'iscrizione di un dirigente della Romeo Gestioni tra gli indagati dell'inchiesta è notizia che si è abbattuta come un ciclone e ha spinto il gruppo imprenditoriale di Alfredo Romeo a decidere di lasciare la commessa nel più grande ospedale del Sud ricordando - in una nota ufficiale - che proprio la Romeo ha denunciato alla Procura alcune pressioni ricevute. Le indagini faranno il loro corso. I pm indagano per ipotesi di corruzione e turbativa d'asta in uno scenario con ancora molte ombre e poche luci che fa da sfondo a una storia di appalti, sospetti, scambi di favori, possibili fughe di notizie coperte da segreto istruttorio. Oltre al manager sono sotto inchiesta due funzionari che due anni fa, quando fu assegnata a una azienda del gruppo Romeo la commessa per la gestione delle pulizie nella struttura ospedaliera, si occuparono dell'appalto. A metà novembre i carabinieri hanno eseguito un blitz all'interno del Cardarelli per acquisire atti e documenti che potrebbero rivelarsi utili alle indagini e si sono concentrati sulla fase della messa in esecuzione del contratto per il servizio di pulizie, piuttosto che sulla fase iniziale della gara e dell'assegnazione della commessa. Si indaga su una presunta corruzione, su possibili scambi di favori. Ma si indaga anche su possibili collusioni con personaggi della camorra, in particolare con il clan Lo Russo, nell'ipotesi di un pressing finalizzato a inserire uomini del clan nelle ditte che si occupano del servizio di pulizia all'interno del Cardarelli o nelle coop formate a progetto per svolgere altri servizi. Appena due settimane fa la Procura ha convocato nei suoi uffici una decina di dipendenti. Un ulteriore step, dopo le acquisizioni di atti. Sotto i riflettori l'appalto vinto dalla Romeo Gestioni nel 2014, l'iter che ha consentito al gruppo di aggiudicarsi l'appalto, la capacità delle ditte di dare esecuzione al progetto come richiesto dal regolamento e dalle esigenze della direzione amministrava dell'ospedale.
In questo caso l'inchiesta è nata da una costola di un'indagine di più ampio respiro sul clan Lo Russo e altre organizzazioni criminali cittadine da anni interessate a entrare, con propri uomini, in posti strategici. Nessuno degli indagati e dei soggetti coinvolti dalle perquisizioni può essere al momento associato alla camorra. L'imprenditore Romeo, va sempre precisato, risulta estraneo a contestazioni per ipotesi di corruzione. Questo sul servizio di pulizie al Cardarelli non è l'unico filone di indagine e rischia di poter incontrare un altro filone di inchiesta che punta sulla gestione del patrimonio immobiliare comunale. Anche in questo caso l'imprenditore Romeo non risulta indagato mentre risulta sotto inchiesta un ex dirigente del servizio patrimonio del Comune di Napoli. Partendo da alcune intercettazioni telefoniche gli inquirenti hanno ipotizzato che l'ex dirigente avrebbe chiesto l'assunzione di un conoscente, con un contratto a tempo e di non particolare rilievo economico, in una delle aziende del gruppo dell'imprenditore Alfredo Romeo. Indagando sull'ex dirigente, di recente è venuta fuori anche l'ipotesi di un dossieraggio contro il sindaco Luigi de Magistris che risalirebbe a prima delle ultime elezioni, filone ancora da esplorare, che nasce dalle dichiarazioni di un testimone. E poi c'è la storia della compagnia di navigazione multata perché turbava il panorama degli ospiti dell'albergo Romeo e la storia degli interventi sulle strisce pedonali chiesti da parte di manager privati. E ancora, la storia dei soggiorni di lusso e dei trattamenti di bellezza a una funzionaria della Sovrintendenza di Roma che è ritenuta responsabile di aver firmato un parere positivo per il gruppo Romeo per la ristrutturazione dell'hotel in via Ripetta a Roma. Tutto da valutare. Con una precisazione: le perquisizioni e gli accertamenti svolti nelle scorse settimane dalla polizia giudiziaria non equivalgono a un'affermazione di responsabilità ma valgono, in questa fase, a sondare la validità del sospetto che ha dato il via all'inchiesta. Al lavoro c'è un pool di magistrati: i pm Celeste Carrano, Giuseppina Loreto, Henry John Woodcock della Procura di Napoli.
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