Stese, scippi e babygang: ​in arrivo a Napoli altri 70 carabinieri

Rinforzi dopo i raid nella Galleria Umberto e a Pianura: «Blindare i siti turistici»

Controlli dei carabinieri in via Toledo
Controlli dei carabinieri in via Toledo
Leandro Del Gaudiodi Leandro Del Gaudio
Martedì 5 Dicembre 2023, 23:32 - Ultimo agg. 7 Dicembre, 07:30
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Un ragazzino ferito in Galleria Umberto, appena una decina di giorni fa. Poi le “stese” a Pianura, l’ultima di ieri notte, contro un portone di un edificio popolare, mentre qualcuno ha alzato la canna della pistola per fare fuoco contro i balconi dei piani in alto. Camorra e illegalità di strada, minori e semplici cittadini a rischio anche nelle loro abitazioni, quanto basta ad imprimere una svolta. In arrivo, a stretto giro, rinforzi nei carabinieri. Settanta nuove divise, rinforzi mirati, c’è una strategia doppia da parte dei vertici dell’Arma: blindare i siti più rappresentativi di Napoli, i cosiddetti circuiti turistici, nei giorni in cui sono previste centinaia di migliaia di visitatori in arrivo in città per le feste di Natale; rafforzare la presenza dello Stato nei cosiddetti bronx di periferia, all’insegna del lavoro culminato la scorsa estate con le indagini sul cosiddetto branco di stupratori a Caivano. Ma più in generale il piano ministeriale punta a rafforzare il rapporto di fiducia tra i cittadini e le istituzioni, all’insegna di una sorta di patto fondato su valori condivisi. Una possibile svolta, proviamo a ragionare attorno ai numeri. 

Settanta “nuovi” carabinieri, dunque, per rinforzare la risposta di sicurezza a Napoli e in provincia. La decisione di schierare rinforzi mirati - appena formati professionalmente nelle scuole allievi dell’Arma - è stata presa in considerazione dei recenti episodi di cronaca che hanno richiesto una presenza più forte delle forze dell’ordine. Una nota ufficiale, dunque, con la quale calibrare gli innesti di uomini all’interno di un territorio da sempre alle prese con il contrasto con diverse forme di illegalità. Spiega il generale di Brigata Enrico Scandone, comandante provinciale dei carabinieri: «È un ulteriore passo per contrastare fenomeni criminali e prevenire potenziali situazioni di rischio che potrebbero compromettere la sicurezza pubblica. Si tratta di un segnale tangibile dell’impegno che il Comando Generale investe nella protezione dei cittadini, una mossa per aumentare la proiezione sul territorio, specie nelle aree più critiche della penisola». 

Trentacinque i militari che sono stati impiegati in città, 20 nell’ambito del Gruppo di Castello di Cisterna (provincia nord di Napoli) e 15 nel Gruppo di Torre Annunziata (provincia a sud di Napoli).

Tra gli obiettivi raggiungere una forte sinergia con i cittadini. «Invitiamo i cittadini a essere parte attiva, contribuendo con segnalazioni e denunce. La sicurezza è un impegno condiviso e insieme possiamo gettare le basi per una città più resiliente - sottolinea il generale Scandone - Questo è l’ennesimo passo che l’Arma dei Carabinieri sta compiendo per Napoli e la sua provincia. Le crescenti sfide quotidiane impongono massima attenzione e presenza capillare». 

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Ma torniamo agli ultimi episodi di cronaca che hanno alimentato non poca inquietudine in seno all’opinione pubblico. Due sere fa, in via Padula a Pianura - siamo all’altezza del civico 105 -, vengono allertati i carabinieri per l’esplosione di alcuni colpi di pistola. Diversi i proiettili che vengono refertati, ma la cosa più inquietante sarebbe proprio il target della sparatoria. Ad essere centrato più volte il portone di Palazzo Rosi, come in una via di mezzo tra una esercitazione militare e un’azione dimostrativa. Non è finita. Altro aspetto inquitante riguarda la traiettoria di alcuni proiettili, che avrebbero addirittura raggiunto i balconi ai piani alti. Un retroscena non da poco, se si pensa che uno dei colpi esplosi avrebbe potuto raggiungere l’interno domestico di famiglie che - giusto il caso di sottolinearlo - non c’entrano con camorra e dinamiche criminali. Un episodio che spinge gli inquirenti a ragionare sullo scenario particolarmente avvelenato, qui a Pianura. Di recente uno dei capi delle piazze di spaccio della zona ha infatti deciso di collaborare con la giustizia. Ne ha parlato in anteprima il quotidiano Il Roma, che ha fatto riferimento anche alla circostanza secondo la quale il nuovo pentito abbia depositato sulla scrivania degli inquirenti una lista con decine di nomi. Sarebbero i suoi ex soci in affari nell’interminabile traffico di sostanze stupefacenti. Clima di paura a pochi giorni da Natale, tra dichiarazioni del pentito di ultima generazione, spari contro portoni e balconi: materia buona per l’innesto di più divise sul territorio. 

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