Si chiama Vincenzo De Martino, l’uomo che, giovedì sera, si è presentato al pronto soccorso dell’Ospedale del Mare, con una vistosa ferita d’arma da fuoco alla gamba destra. L’uomo, che dai primi accertamenti non sarebbe gravato da precedenti penali di rilievo, ai medici del nosocomio che lo hanno curato ha riferito di aver udito, prima, due ‘scoppi’ e, dopo pochi secondi, di aver avvertito un fortissimo bruciore agli arti inferiori.
Un racconto che, però, ha lasciato interdetti, e non poco, gli investigatori del commissariato ‘Barra-San Giovanni’ che, insieme ai colleghi della Squadra Mobile di Napoli, sono impegnati nel ricostruire l’accaduto.
Eppure, l’entità della ferita, che gli ha causato una frattura con prognosi di 30 giorni, farebbe supporre che, invece, il proiettile che ha raggiunto il 38enne alla gamba sarebbe stato esploso da distanza ravvicinata. Supposizione confermata anche dal fatto che la stessa ogiva non ha fermato la sua corsa all’interno dell’arto ma, anzi, lo ha letteralmente trapassato. Altro aspetto che ha insospettito gli investigatori è stato il comportamento dello stesso De Martino che, subito dopo le cure ricevute, ha firmato per essere immediatamente dimesso dall’ospedale nonostante i medici gli avessero consigliato di rimanere in osservazione nel caso di eventuali complicazioni.
Anomalie su cui le forze dell’ordine vogliono vederci chiaro. L’ipotesi su cui si stanno concentrando le attenzioni degli investigatori, infatti, è che il 38enne è stato punito per qualche sgarro, verosimilmente, legato al mondo dello spaccio di droga. Non sono, invece, emersi, almeno per ora, possibili legami tra il ferimento di De Martino e i contrasti tra organizzazioni criminali che operano nella periferia orientale della città. Dagli accertamenti delle forze dell’ordine, infatti, sarebbe emerso che De Martino, originario di San Giorgio a Cremano, non sarebbe affiliato a sodalizi malavitosi.