Napoli, a Marechiaro il flop della Ztl: riecco i furbetti delle targhe

Già in azione gli habitué dell’illegalità: asciugamani appesi per evitare la multa

Una furbetta della Ztl
Una furbetta della Ztl
Paolo Barbutodi Paolo Barbuto
Lunedì 29 Maggio 2023, 23:45 - Ultimo agg. 31 Maggio, 07:21
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Riparte la stagione balneare, viene ripristinata la ztl di Marechiaro e ricomincia la storica battaglia dei residenti contro i furbetti della targa nascosta, quelli che si infilano sotto le telecamere, beffandole. La questione è ormai antica: i residenti già negli anni passati hanno presentato denunce ufficiali e dossier colmi di immagini dei transiti illegali. Hanno spiegato alle autorità tutti i modi utilizzati per truffare l’occhio elettronico ed evitare la multa. Ma i risultati non sono stati clamorosi.

Sicché da sabato scorso, con l’avvio della ztl 2023, i residenti hanno ricominciato a produrre testimonianze fotografiche con la speranza di riuscire ad attirare, fin da subito, l’attenzione delle autorità per avere un costante presidio “fisico” in cima a Marechiaro oltre a quello delle telecamere che vengono turlupinate con troppa semplicità.

Quelli che vedete pubblicati in questa pagina sono gli scatti del giorno d’esordio di attivazione delle telecamere, una primizia, insomma. La violazione numero uno del 2023, spetta alla donna solitaria in ciclomotore che vedete al centro della pagina. S’è presentata di mattina presto per prendere un buon posto dove fermarsi a fare il bagno. Occhiali da sole di marca e coda bionda ben sistemata che sbuca dal casco, ha messo il ciclomotore sul cavalletto un metro prima di passare sotto la telecamera, ha “avvolto” la targa con uno straccio che è rimasto pericolosamente penzoloni, poi ha attraversato il varco e, dopo una decina di metri, certa di essere venuta fuori dallo “sguardo” elettronico, ha rimosso la copertura e se n’è andata libera verso il mare. 

Nel corso del week end sono state registrate decine di altri transiti illegali, niente automobili, stavolta, solo tanti ciclomotori come quello con due ragazze a bordo che vedete nella fotografia più piccola, già pronte per raggiungere il lido balneare, ovviamente con la targa ben coperta. 

La ztl di Marechiaro entra in vigore ogni anno alla fine del mese di maggio.

Si tratta di un tentativo di evitare la paralisi di automobili che, da sempre, si verifica nella stretta strada che conduce ai locali e ai lidi vicini alla “fenestella”.

Come ogni anno, l’avvio della limitazione al traffico avviene gradualmente. Per il primo mese, cioè fino all’inizio di luglio, la ztl è in vigore solo il sabato e la domenica e negli altri giorni festivi e prefestivi. Quest’anno, però, il primo giugno, pur essendo giorno prefestivo, la ztl non sarà attivata e il percorso sarà liberamente accessibile.

Il provvediento prevede la limitazione alla circolazione dalle 8 alle 19 nel tratto che va dall’accesso da via Coroglio fino all’innesto di via Alfano che recentemente è stata riaperta al traffico. Viene istituito, nei giorni di blocco, anche il divieto di sosta sul lato destro della discesa, eccezion fatta per i residenti. In via Alfano, invece, il divieto di sosta riguarda entrambi i lati della strada, lasciando libero il parcheggio solo ai residenti. 

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Il transito è sempre consentito ai residenti, alle persone dirette alle aree di sosta e di parcheggio operanti nella zona, a chi trasporta merci deperibili, ai medici, alle auto con disabili a bordo.

I residenti, per ottenere un permesso da esporre sull’auto, sono chiamati a versare un contributo che è di dieci euro per la prima vettura, 25 per la seconda e 50 euro dalla terza auto in poi.

La richiesta di presidio costante su via Marechiaro nasce dalla preoccupazione di restare paralizzati nel traffico che in certi giorni, anche in costanza di ztl, è intenso e limita anche la possibilità di intervento dei mezzi di soccorso. C’è anche una richiesta di grande attenzione al parcheggio selvaggio. Nei giorni di piena estate, le auto piazzate davanti ai cancelli d’ingresso delle abitazioni rendono “prigionieri” gli abitanti che, per uscire, sono costretti a montare sui cofani per scavalcarli.

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