Napoli, colpi di pistola nel cantiere della scuola con i fondi del Pnrr

Cinque proiettili contro una escavatrice: ipotesi racket

Il cantiere della scuola
Il cantiere della scuola
di Giuseppe Crimaldi
Giovedì 11 Aprile 2024, 23:00 - Ultimo agg. 13 Aprile, 07:35
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Cinque colpi di pistola contro il cantiere di una scuola comunale a Pianura bastano a lanciare le ombre lunghe del racket e un segnale sinistro riconducibile alla camorra. Un episodio misterioso sul quale indagano ora i carabinieri. Il caso viene seguito anche dal sindaco Gaetano Manfredi: i lavori, per la cronaca, sono finanziati con i fondi del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Alle otto di ieri mattina sono stati alcuni operai ad accorgersi dei vetri di un lunotto della escavatrice andati in frantumi.

Il responsabile del cantiere ha allertato le forze dell’ordine e sul posto sono arrivati i carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli con i colleghi del reparto investigazioni scientifiche.

E c’è voluto poco a verificare che quei vetri non erano stati rotti da pietre o sassi, bensì da proiettili di pistola. Ricapitoliamo. Siamo a Pianura, e al civico 121 di via Provinciale Napoli sono in corso i lavori di abbattimento e ricostruzione di un plesso scolastico, l’Istituto comprensivo “Massimo Troisi”. L’area interessata dai lavori è debitamente recintata, e ogni mattina le maestranze operano per la ristrutturazione dell’edificio. Ma ieri mattina i dipendenti si accorgono subito di quel vetro sparso in terra, e istintivamente alzano lo sguardo verso l’escavatrice, notando il danneggiamento. Sul posto giungono per primi i militari dell’Arma della stazione di Pianura, seguiti dai colleghi del Nucleo investigativo diretto dal colonnello Davide Papasodaro: dal primo sopralluogo appare chiaro che qualcuno ha sparato deliberatamente contro quella pala meccanica. 

 

Si parte dall’acquisizione del dato che la scuola in ricostruzione è di proprietà del Comune di Napoli, e che i lavori sono stati affidati ad una ditta edile di Marano. I rilievi scientifici consentono poi di accertare che a causare il danneggiamento del lunotto di uno dei mezzi escavatori sono stati due colpi di arma da fuoco, una pistola calibro 7,65. Un’ulteriore verifica permetterà di scoprire e sequestrare ben cinque bossoli della stessa arma nelle immediate vicinanze del veicolo danneggiato.

Sebbene tutte le piste investigative vengano al momento battute, non si può non prendere in considerazione quella del racket. Il raid ha le classiche connotazioni dell’avvertimento di camorra. Le indagini vengono svolte dai militari della compagnia di Bagnoli, guidata dal capitano Luca Colombari, i quali hanno già ascoltato il titolare dell’impresa edile. 

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Il caso viene seguito in prima persona dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Sul grave episodio interviene anche la presidente del consiglio comunale, Enza Amato: «Profonda indignazione e condanna per i colpi di arma da fuoco esplosi contro il cantiere dell’istituto Troisi: un gesto vile e inaccettabile. La scuola deve essere un luogo sacro, un ambiente sicuro e protetto. Auspico la piena collaborazione dei cittadini con le forze dell’ordine per garantire che i responsabili di tali atti vengano presto identificati». Per «Le forze dell’ordine hanno immediatamente preso in carico l’episodio - dichiara l’assessore comunale alla Scuola, Maura Striano - registrato nel cantiere di costruzione della scuola Troisi, progetto di scuola innovativa da realizzare nell’ambito del piano Pnrr. Questo tipo di azioni confermano la necessità di investire ancora di più sulle scuole come presidio educativo per la cittadinanza tutta e il futuro della nostra città». 

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