Ordine degli Avvocati di Napoli, nuova tegola sul Consiglio: «Gonfiate le buste paga»

Chiesto l'intervento dei detective Inps e dell'Ufficio ispettorato: un anno fa scoperto il buco milionario

La presidente dell'Ordine degli avvocati di Napoli, Immacolata Troianiello
La presidente dell'Ordine degli avvocati di Napoli, Immacolata Troianiello
Leandro Del Gaudiodi Leandro Del Gaudio
Giovedì 11 Aprile 2024, 11:00
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Non bastava il buco di oltre un milione di euro riscontrato nelle casse dell’ente. Non bastava l’esposizione debitoria nei confronti dell’Agenzia dell’entrate - per una catena di mancati versamenti - : sull’Ordine degli avvocati si abbatte una nuova tegola. Da diverse settimane infatti sono in corso verifiche della Guardia di Finanza sulle buste paga dei dipendenti del Consiglio dell’ordine degli avvocati. Verifiche, accertamenti, richieste di chiarimenti, nel corso delle indagini condotte dalla Procura della Corte dei Conti (al lavoro il pm di via Piedigrotta Davide Vitale), ma anche del pm di Napoli Danilo De Simone. Riflettori puntati su statini e buste paga, alla luce di un’ipotesi che attende i doverosi riscontri concreti: ci sarebbero voci anomale nelle buste paga dei dipendenti, che - in alcuni casi - hanno cumulato centinaia di ore di straordinario ogni mese.

Una vicenda da chiarire, al punto tale da spingere gli inquirenti della Procura contabile a delegare una consulenza ai “detective” dell’Inps e agli uomini dell’Ispettorato del Lavoro.

Fatto sta che in queste settimane, sono stati ascoltati - ovviamente come persone informate dei fatti - alcuni avvocati che in questi anni hanno rivestito ruoli “politici” in seno alla massima assemblea rappresentativa delle toghe a Napoli. 

Lo scontro 

Inchiesta in corso, che si registra in un momento di particolare fibrillazione per una delle più antiche istituzioni professionali in Italia, un’eccellenza nazionale. Come è noto, il nuovo corso iniziato un anno fa con la presidenza di Immacolata Troianiello ha subìto una battuta di arresto. In sintesi, negli ultimi mesi si è formata una nuova maggioranza, che oggi fa capo a uno dei tre vicepresidenti, il penalista napoletano Carmine Foreste, indicato come il leader di un gruppo che potenzialmente unisce 17 consiglieri su 25. Un terremoto “politico” che si è abbattuto sull’organo di Piazza Cenni, che potrebbe aver rallentato l’agenda ordinaria dell’assemblea, in attesa di una sintesi tra il presidente in carica Troianiello e la nuova maggioranza potenziale. Ieri, era stato convocato il Consiglio nel quale sciogliere i nodi, ma l’assemblea è stata nuovamente rinviata per un difetto di tempistica nella convocazione dei lavori. Nuovo aggiornamento lunedì prossimo, quando tutti i consiglieri potranno confrontarsi sulle più recenti esigenze di gestione. Da un lato il presidente Troianiello, che ha parlato di «questioni indifferibili», dall’altro la richiesta di dimissioni che verrà avanzata da parte del cosiddetto gruppo Foreste.

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Ma facciamo un passo indietro. Torniamo alle tegole che negli ultimi mesi si sono abbattute sui vertici del Consiglio dell’Ordine, scompaginando antichi equilibri tra gruppi di professionisti. In sintesi, un anno e mezzo fa, è venuto fuori il buco nel bilancio, provocato da un’esposizione debitoria in materia previdenziale, che si era accumulata nel corso degli anni. Poche settimane dopo lo scandalo, le urne hanno espresso un verdetto chiaro: nuovo corso, si cambia, la guida del Consiglio viene affidata alla più votata, la presidente Imma Troianiello. Non è tutto. Proprio sulla questione del bilancio, la neopresidente ha ottenuto un successo indiscusso, con il voto di oltre 700 iscritti che la scorsa estate hanno di fatto ratificato il nuovo corso. Poi, però, sono tornate le ombre. Da un lato, la formazione della nuova maggioranza, con il vicepresidente Foreste che ha più volte sottolineato «l’incapacità della presidente Troianiello» di dialogare con tutte le anime del Consiglio; dall’altro, il presidente Troianiello che si è detta tradita dai propri uomini di fiducia, oltre a rivendicare l’importanza della svolta nell’approvazione del bilancio. Nel frattempo poi la Finanza ha fatto il proprio dovere. Inchiesta condotta dai militari del nucleo di polizia economica e finanziaria del colonnello Paolo Consiglio, si lavora sulle buste paga. Ci sono dei nodi che vanno sciolti, delle questioni che dovranno essere chiarite. Rigorosamente sotto traccia sono stati ascoltati esponenti del Consiglio, con una serie di audizioni finalizzate a mettere a fuoco alcune possibili anomalie legate alla gestione economica dell’ente di piazza Cenni. E l’attenzione è caduta proprio sulle buste paga dei dipendenti del Consiglio dell’ordine che - vale la pena ribadire - vanno considerati sempre e comunque estranei ad ogni ipotesi di accusa (penale o contabile), almeno fino a prova contraria. Parliamo di un organico rappresentato da una dozzina di dipendenti (in passato ne erano di più) che assicurano la possibilità del Consiglio di rispondere alle esigenze di migliaia tra iscritti e utenti. Verifiche in corso, ora si attende la consulenza di Inps e Ispettorato del lavoro. L’obiettivo è capire se le buste paga sono state gonfiate o se l’andamento economico dell’ente - sotto questo punto di vista - è stato impeccabile e a prova di inchiesta. 

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