Parentopoli scrutatori a Castellammare: nominati tre figli dei consiglieri e l'opposizione insorge

Parentopoli scrutatori a Castellammare: nominati tre figli dei consiglieri e l'opposizione insorge
di Fiorangela d'Amora
Giovedì 10 Settembre 2020, 10:30
3 Minuti di Lettura

Rabbia, indignazione e polemiche per il caso scrutatori. Figli di consiglieri nominati nei seggi per le elezioni regionali e per il referendum del prossimo 21 settembre, l'opposizione alza le barricate e chiede chiarezza e rispetto al sindaco forzista Gaetano Cimmino e alla sua maggioranza. Al centro del ciclone che ha coinvolto Palazzo Farnese sono finiti i consiglieri Enrico Santaniello, Sabrina Di Gennaro e Barbara Di Maio quest'ultima presidente della commissione elettorale per la nomina dei rispettivi figli: Luca Santaniello (sezione 48), Simone Polito (sezione 55) e Alessia Carolei (sezione 28).

TUTTI I CANDIDATI E LE LISTE 

«Una vicenda indecorosa - attacca la segreteria del Pd - al pari dei silenzi, i no comment e le spiegazioni date dai diretti interessati. Per l'ennesima volta, un modo di praticare la politica e la gestione della cosa pubblica come interesse personale, di parte». Il neo segretario dem Peppe Giordano diffonde con una nota l'indignazione per una scelta consentita dalla legge ma poco opportuna. «Per carità, restiamo nel solco delle possibilità che una scellerata legge consente - precisa - ma pensavamo che fossero state superate le logiche che hanno già visto protagonisti attuali consiglieri della stessa maggioranza occupare militarmente alcuni seggi elettorali con la nomina a scrutatori di parenti durante le amministrative del 2018». Le polemiche erano nate anche per la composizione della commissione ad esclusivo appannaggio della maggioranza dopo il passaggio di Tina Donnarumma nella Lega. «Come Pd prendiamo le distanze da questi beceri comportamenti, che inquinano e minano il voto. Andava fatto un pubblico sorteggio per garantire trasparenza e buona prassi amministrativa. Questa vicenda evidenzia ancora una volta l'essenza di una maggioranza insipiente, in cui la parola etica collegata alla responsabilità dell'esercizio del potere non ha alcun valore e significato».
 


Parla di serietà della classe politica anche Tonino Scala di Terra. «Queste sono le cose che allontano i cittadini dalla cosa pubblica. Però, ci tengo a ribadirlo, non tutti siamo uguali e chi non partecipa, vi assicuro, non è fesso». I consiglieri coinvolti nella parentopoli elettorale hanno giustificato la nomina ribadendo un diritto di eguaglianza dei propri figli rispetto agli altri. Un concetto per nulla accettato anche dal Movimento Cinque Stelle. «Siamo sempre stati a favore del sorteggio per evitare che il clientelismo, anche familiare, potesse prevaricare la competenza - scrive Francesco Nappi - Quando si chiede perché si sceglie di nominare gli scrutinatori, a parte la legge che lo consente, la risposta è sempre la stessa: occorrono persone che abbiano una preparazione almeno superiore alla media. Sono certo che i pargoli dei consiglieri, poco più che maggiorenni, questa preparazione l'abbiano, ma qual è l'immagine politica che danno?». I giovani coinvolti hanno tutti tra i 20 ed i 21 anni e ora potrebbero decidere di rinunciare all'incarico. «Ritengo vergognoso questo modus operandi, ma ancor più vergognosa è l'accondiscendenza del sindaco. Chiederà ai consiglieri di far fare un passo indietro ai propri pargoli?».

© RIPRODUZIONE RISERVATA